Scritto da: Ataru Moroboshi e consorte.
Ho già scritto di luoghi simbolo di
una guerra mondiale, la seconda, nella descrizione del toccante museo della
pace (post 1) o del parco memoriale (post 2) di Hiroshima. Ebbene, a distanza
di migliaia di km, in un altro continente, in un differente contesto ed in
riferimento ad una diversa guerra mondiale, la prima, ho incredibilmente
ritrovato le stesse toccanti atmosfere.
Il merito va a 10 opere di arte
moderna sapientemente disposte all'interno del Sentiero del Silenzio che
circonda Campomuletto, nel Comune di Gallio (Altopiano di Asiago). Questa
passeggiata priva di difficoltà, é una escursione circondati da un paesaggio
incantevole e nel contempo un complesso viaggio nel passato: montagne meravigliose che hanno
conosciuto gli orrori degli uomini, ma anche la loro resistenza e coraggio.
Immagine presa dal sito ufficiale (link) |
Ogni opera d'arte ha un preciso
significato simbolico che richiede un minimo di contemplazione e di riflessione
per esser compreso.
Inizia il percorso...
1 - PACE RITROVATA - Travi di legno
incastrate fra loro disegnano una gabbia nella quale si può entrare da un
piccolo perugio scavato alla sua base. All'interno di essa si colloca una
scultura raffigurante una colomba: é immediato il parallelo con altri tipi di
prigioni a cielo aperto, quali erano per i soldati del primo conflitto mondiale
le trincee.
2 - PIETÀ - Quattro croci greche
interconnesse fra loro sono orientate verso il monte Ortigara, ove moltissimi
ragazzi di differenti fedi e nazionalità hanno perso la vita.
3 - SPERANZA - Dodici braccia in
bronzo emergono dal terreno porgendo in alcuni casi ai visitatori fiori o
lettere. Le braccia si elevano al cielo, come le preghiere e le speranze di
tutti quelli che hanno invocato la pace durante il conflitto.
4 - LETTERE - Grandi lastre
metalliche sono collocate in modo apparentemente disordinato sul terreno. Sulle
loro superfici sono riportate alcune lettere inviate alle proprie famiglie dai soldati al fronte. La storia della grande guerra si mescola così con la grande storia di ciascuna vita.
Molte immergono nella guerra più di un film, spiegando come il terrore di morire in trincea possa portare alla pazzia. Altre, come quella sotto riportata, non sono solo ricche emotivamente, ma hanno un messaggio davvero inatteso quanto profondo:
Molte immergono nella guerra più di un film, spiegando come il terrore di morire in trincea possa portare alla pazzia. Altre, come quella sotto riportata, non sono solo ricche emotivamente, ma hanno un messaggio davvero inatteso quanto profondo:
"Carissimi,
é tardi, ma non ho sonno, oggi ho
dormito molto in trincea, consumo l'ultima luce della candela scrivendo vi è
pensandoci.
Non c'è molto male, non debbo
lamentarmi, sarei cattivo, in questo fronte ci sono degli austriaci strani,
troppo buoni, troppo cari, non sparano mai, ci lasciano in pace.
Davvero gli austriaci non sono più
quelli di una volta, vi è in loro meno vigore offensivo, meno attività, hanno
l'aria di certa gente rassegnata che segue la propria sorte, il proprio cammino
discendente.
Eppure è gente magnifica.
Oggi ho incontrato nell'altipiano
due loro cimiteri con tante croci allineate nel verde come tante sorelle
dolenti, su ciascuna un nome, hanno più
di noi il culto dei morti.
Ho provati un senso di pietà
infinita per tutta quella gente sacrificata ed abbandonata, illusa; su quelle
croci ho pregato.
Non siamo noi come loro?
La mia baracca, un povero rifugio da
mendicante, i miei soldati l'hanno rattopato.
Ci fermeremo qui forse a lungo, e
noi ne siamo contenti, e gridiamo alla fortuna, un pò di Trentino non fa male a
nessuno.
Poi verrà la licenza invernale, poi
la pace.....
Sono tutti sogni che nascono nella
nostra mente giovanile, che non vuol disperare, ma che domani potrebbero essere
delle dolcissime realtà".
Questa lettera da sola, vale la
modesta fatica di percorrere il Sentiero del Silenzio.
5 - TESTIMONI - Profili in metallo di soldati, in parte smembrati, ma comunque eretti e disposti circolarmente.
Il gruppo persiste, malgrado le ferite di alcuni e la morte di altri. I resti di ogni soldato sono in terra, all'interno del cerchio, nessuno di essi è perduto finchè qualcuno ricorderà il loro sacrificio.
Il gruppo persiste, malgrado le ferite di alcuni e la morte di altri. I resti di ogni soldato sono in terra, all'interno del cerchio, nessuno di essi è perduto finchè qualcuno ricorderà il loro sacrificio.
6 - ESERCITI - Decine di elemetti, metà italiani e metà austriaci si contrappongono componendo un quadrato sul terreno, al centro del quale sono presenti 4 teschi umani in metallo, indistinguibili. Ci si può "leggere" che il solo risultato dello scontro può esser la morte, su entrambi i fronti, ma anche che nella morte tutte le motivazioni, le diatribe e tutte le differenze cessano di esistere.
7 - FIORE VIVO - Tanti fiori grandi e di metallo, tutti arrugginiti, ne circondano uno solo colorato, che dona la speranza agli alti che la vita possa rifiorire.
8 - LABIRINTO NERO - Grossi massi sono diposti in modo tale da creare un labirinto in cui possa passare una sola persona alla volta. Dalla periferia è poco visibile, ma man mano che ci si avvicina al centro della composizione si nota un blocco di granito scuro, in contrapposizione alle altre pietre bianche. Su di esso è incisa la parola pace in 36 lingue diverse. La pace deve esser cercata da tutti
9 - GLI IMMORTALI - Grosse pietre disposte casualmente al suolo, portano ciascuna le iniziali di alcuni soldati, in memoria di tutti i dispersi e dei defunti che queste montagne e boschi hanno conosciuto.
10 - FRUTTI GLORIOSI - Una enorme buca nel terreno, creata da una granata, viene colmata con questi tronchi secchi a cui sono appese piastrine di riconoscimento giganti. Questi tronchi non sono nati in questo luogo, ma è certo che qui hanno terminato il loro ciclo. Nella buca restano, piantati e spezzati, come molti soldati prima di loro, di entrambi i fronti.
Ciò che origina dalla granata sono solo questi tristi ricordi.
Se passate per l'altopiano di Asiago, non perdetevi questo sentiero; la difficoltà e la fatica sono pressochè nulle, mentre la soddisfazione ed il piacere di cogliere il racconto di ciascuna opera è davvero grande, soprattutto per dei bambini.
Informazioni utili.
Questa passeggiata parte dal rifugio Campomuletto
Tel: 0424 1945807
Cel: 348 3162529
Grazie. Ho scoperto una cosa molto bella e commovente grazie a voi .
RispondiEliminaE' un piacere!
RispondiEliminaLo scopo del post è proprio far sì che questo luogo venga visitato e compreso.
Perché nelle gite scolastiche non ci hanno portati a vedere dove sono morti ragazzi come noi. ogni passeggiata sull'altopiano mi fa rivivere la guerra
RispondiElimina