lunedì 3 novembre 2014

[Riflessioni] Ali della Notte di Robert Silverberg

Articolo di: AleK

Ali della notte è un suggestivo romanzo breve pubblicato nel 1968 e vincitore del premio Hugo, che rappresenta il primo capitolo di una trilogia che sarà pubblicata integralmente dall'Editrice Nord nel 1973 (Fantacollana n° 3) con l'omonimo titolo. Ed è proprio a questa edizione che farò riferimento in questo articolo.

Non ho mai letto il ciclo della Terra Morente di Jack Vance, ma credo sia giunta l'ora di rimediare, dal momento che ormai ben due opere a lui ispirate sono riuscite ad emozionarmi e ad appassionarmi. Parlo di questo romanzo di Silverberg e del ciclo del Nuovo Sole di Gene Wolfe.



www.fantascienza.com
Adoro le storie in cui si percepisce la decadenza della contemporaneità di fronte a un passato glorioso e culturalmente vivo. Avete presente la scena del film Il Signore degli Anelli, quando passano con la canoa sotto le statue dei grandi re, muti e impressionati, perché di fronte a quel che era stata la grandiosità del loro passato, in confronto alla mediocrità del loro presente, non gli era rimasta altra opzione che il silenzio e la meraviglia?
Ecco, adoro quell'atmosfera.
Probabilmente perché mi ricorda tristemente il nostro presente...

In ogni caso, questo libro, oltre al piacere della lettura, mi ha regalato diversi spunti di riflessione, uno dei quali legato alla ricerca e allo sviluppo scientifico e tecnologico.
O meglio, su un aspetto della scienza che spesso sfugge ai "non addetti ai lavori", per così dire...
Per far ciò vi lascio con una citazione presa dal romanzo (siamo all'inizio della storia, non ci sono spoiler):

"Un ricordatore mi aveva detto che, nei cicli passati, l'uomo costruiva macchine che pensavano per lui, benché quelle macchine fossero terribilmente costose, richiedessero una grande quantità di spazio e bevessero energia a fiumi. Quella non era stata la sola follia dei nostri antenati, né la peggiore; ma perché creare cervelli artificiali, quando la morte ne libera ogni giorno a decine di naturali, di splendidi, da rinchiudere nei serbatoi di memoria?"
Il bello di Ali della notte è che, sebbene sia stato scritto nel '68, sia ancora tecnologicamente credibile, vuoi per l'inventiva dell'autore, vuoi per l'ambientazione utilizzata.
Però resta un romanzo basato su quella che era la tecnologia nel '68...
Non so e non mi interessa sapere qual era l'opinione di Silverberg all'epoca (quelle quotate sono le opinioni di un suo personaggio calato in un mondo che non era il nostro) però dalla lettura emerge un aspetto importantissimo: quella che poteva essere l'opinione di alcune persone sui computer, ovvero delle macchine ingombranti costosissime e che utilizzavano un sacco di energia.

Ora noi sappiamo quel che è accaduto in seguito, quelle macchine costosissime e ingombranti si sono decisamente trasformate e hanno trasformato la nostra vita e il nostro approccio alla realtà.

Però è proprio questo il punto che mi fa riflettere: un "non addetto ai lavori" all'epoca avrebbe potuto benissimo pensare che fosse una follia finanziare lo sviluppo di quelle macchine, senza rendersi conto minimamente di come quei soldi investiti avrebbero trasformato la quotidianità dell'umanità dopo pochi decenni.

La stessa identica cosa si ripete al giorno d'oggi, perché queste visioni ristrette e fobiche sulle nuove tecnologie si ripetono probabilmente dalla nascita della civiltà (vedere la recensione de Il Più grande uomo scimmia del Pleistocene per credere) un esempio sono le missioni spaziali, fondamentali bacini per lo sviluppo tecnologico e scientifico, ma continuamente osteggiate, nonostante il contributo concreto apportato all'umanità, dalle cose più semplici alle cose che hanno rivoluzionato la nostra quotidianità come il GPS e la telefonia mobile ( se vi interessa esiste un sito in cui vengono elencate tutte le tecnologie nate dalla ricerca aerospaziale e astronomica: http://spinoff.nasa.gov/index.html ). Un altro esempio potrebbe essere il Progetto Genoma Umano: dal 1990 al 2003, tredici anni di lavoro, centinaia di milioni di dollari spesi e centinaia di ricercatori messi al lavoro. A parte aver completamente rivoluzionato la scienza biomolecolare e biochimica, ha apportato uno sviluppo tecnologico tale da renderci in grado, oggi, di sequenziare il genoma umano in pochi giorni e per poche migliaia di dollari. Probabilmente tra qualche anno sarà questione di ore e di qualche decina di dollari... e queste tecnologie sono applicabili a tutti gli organismi (permettendoci oggi studi impensabili fino a 15 anni fa) e sono utili anche per altre applicazioni, come la diagnostica molecolare, utilizzata negli ospedali di tutto il mondo.
Se vogliamo rivoluzionare la nostra vita, dobbiamo investire, tutti i soldi che spendiamo oggi, sono soldi risparmiati in futuro. E' questo che la gente non è in grado di capire, apparentemente un grande progetto può apparire utopico e costoso, con finalità futili o di scarsa utilità, ma può portare allo sviluppo di nuove tecnologie che possono applicarsi in vari campi di ricerca e nella vita di tutti i giorni.

E per finire, vi lascio con una seconda citazione dal libro, perché la scienza è meravigliosa, ma è sovraffollata di gente di questo tipo:

"Il timbro risonante della sua voce non mascherava del tutto la vacuità delle parole stesse; come ogni amministratore, dovunque, proferì fiotti di banalità, lodando implicitamente se stesso nel congratulare la Corporazione per l'importante lavoro che svolgeva."
Se un giorno conoscerete un ricercatore di successo e di grande popolarità (nell'ambiente scientifico) umile, sappiate che costui, probabilmente, tutte le notti si guarderà allo specchio compiacendosi della propria umiltà nonostante il suo intelletto sopraffino.
Tranne te, ricercatore di successo e grande popolarità che stai leggendo queste righe, tu sei l'eccezione.

Aggiornamento (14/11/2014):
per chi pensa che io abbia esagerato... per chi non avesse colto quel che volevo dire... per chi ha capito ma è ottimista sul nostro futuro... a tutti voi io dedico questo:

http://www.wired.it/scienza/spazio/2014/11/13/rosetta-tg4-medioevo/

No future!!

Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog non è una democrazia. Gli amministratori si riservano il diritto di rimuovere qualsiasi commento secondo il loro insindacabile giudizio.