lunedì 20 luglio 2015

Dalla casa in classe A italiana alla passivhaus tedesca, può non esser sufficiente solo il denaro

Scritto da: Ataru Moroboshi

Il titolo del post non è una provocazione, è un'amara realtà!
Un committente che desideri abitare realmente in una casa con standard passivhaus (consiglio il blog espertocasaclima) deve disporre, oltre che di un ingente capitale iniziale, anche di conoscenza nel settore. Conoscenza e non le solite (purtroppo utili) conoscenze all'italiana!
Deve anzitutto informarsi moltissimo e ragionare, perchè non esiste una sola via per giungere all'obiettivo, non esiste un progetto adatto a tutti i climi, ne tantomeno un solo materiale che garantisca performance adatte a tutte le condizioni, bensì infinite combinazioni.

Riprendo questi due miei post (teoria e realtà della casa passiva in Italia), dei quali posso ancora difendere ogni singola affermazione, per integrarli ulteriormente ed arrivare ad una conclusione.
La passivhaus rappresenta l'obiettivo ultimo, ma già una reale classe A, sarebbe un bel punto dì arrivo.

Esempio di splendida passivhaus, presa da qui.



Ripartiamo dal fatto che in Italia spesso (di norma) si vendano case in classe A, ovvero con un consumo tra 16,2 e 32,5 Kwh/mq anno, o addirittura in classe A+ (<16,2 Kwh/mq anno, circa <1,6 litri gasolio/mq per anno), tali solamente sulla carta.
Salvo non vi sia:
- durante la fase di progettazione, 
- durante la costruzione 
- al completamento della casa, 
una serie di verifiche importanti, che permettano di arrivare alla certificazione casa clima (di Bolzano) o addirittura a quella passivhaus (validità europea), potete sognarvi che il vostro immobile raggiunga i costi di gestione attesi e a volte anche il comfort desiderato. Sarà certamente molto meglio delle case fatte fino al 2007, ma non manterrà le promesse per cui avete pagato centinaia di migliaia di euro.

Esempio di passivhaus, immagine presa da qui.

Come già scrivevo, per rientrare nella normativa italiana, i costruttori letteralmente riempiono di impianti le abitazioni, nel tentativo di compensarne i limiti costruttivi e progettuali, rappresentati da:
- forma dell'immobile, spesso complessa ed atta a disperdere anzichè preservare energia,
- orientamento delle vetrate, a volte obbligato (nei conodominii), a volte nemmeno considerato dai costruttori, invece essenziale,
- stratigrafie delle pareti perimetrali e dei solai,
- studio e limitazione dei ponti termici.


Gran bella casa davvero, ma provate a mantenerla! Presa da qui.

Quando qualcuno si trovi nella fortunata posizione di costruirsi la casa dei sogni, è ovvio che la voglia bella, comfortevole, coi giusti spazi ed è altrettanto ovvio che pretenda bassi costi di gestione e manutenzione, dopo averla pagata a prezzo pieno per averla in classe A/A+, senza i vantaggi economici apportati dalla crisi immobiliare, che ha deprezzato solo l'usato.
E' proprio riflettendo su tali lecite aspettative e su cosa viene proposto ancora oggi dai costruttori per soddisfarle, o meglio per accontentare in parte il compratore e limitare i propri carichi di lavoro in fase di progettazione e di cantiere, che mi sono deciso a riprendere l'argomento.

Se volete una villetta monofamiliare, con 2 bagni e 2-3 camere da letto, da 150-200 mq lordi massimo, molto probabilmente vi verranno proposte le seguenti cose (sarò molto generico, ovvio che vi sia chi onestamente proponga soluzioni migliori):
- muri in poroton da 30 cm con cappotto da 12 cm + intonacatura esterna ed interna.
- riscaldamento/raffrescamento radiante a pavimento, costoso e dalla improponibile manutenzione straordinaria. Se siete più fortunati vi proporranno quello a soffitto, che reputo concettualmente migliore e meno costoso, per posa e manutenzione.
- Una caldaia a condensazione o una pompa di calore (PDC), a seconda dei conti del termotecnico e ai guadagni previsti dal costruttore (!), come generatori di acqua calda sanitaria (ACS) e di acqua per il riscaldamento.
- Un impianto solare termico, per favorire la produzione di ACS.
- Un impianto fotovoltaico, di almeno  1 kW, obbligatorio per legge, più frequentemente attorno a 3 Kw. Aneddoto: poichè è obbligatorio nelle nuove costruzioni, ho visto coi miei occhi posizionarlo su una falda completamente orientata a Nord ... utilissimo!
- Ovviamente nella maggior parte dei casi scordatevi la villa tutta su un piano, perchè richiederebbe scavi e fondazioni molto estese, molto terreno per rispettare le distanze con eventuali vicini e soprattutto un tetto particolarmente ampio e costoso per il costruttore, che perciò vi "suggerirà" di fare la zona notte al 1° piano e un'abitazione più compatta. Questo in realtà, anche in termini di risparmio energetico ha dei risvolti positivi, ma ripeto, non é per questo che vi viene proposto.

Le forme delle case a risparmio energetico, non sono mai molto elaborate, ma le bollette aiutano ad abituarsi! Presa da qui.


Bene, le case di oggi, con pareti ed infissi molto più performanti e con molti meno spifferi di quelle di appena un decennio fa, isolano di più da un punto di vista termico (anche se magari restano lontane dall'ideale inseguito) e dal punto di vista del ricambio d'aria.
Anche quando costruite non proprio "a regola d'arte" (come odio questi trermini sui capitolati! Non significano nulla), ovvero non perfezionate in forma, esposizione, materiali e ponti termici, sono comunque in grado di scambiare, ad infissi chiusi, meno aria con l'esterno. Grazie al miglioramento tecnologico di infissi e loro posa, rispetto al passato le case attuali sono "più sigillate".
Questo significa che soprattutto nei mesi invernali, avremo un maggior accumulo di umidità interna e, ove siano presenti ponti termici che abbassino la temperatura delle pareti interne sotto i 15-13°C, ivi avverrà il fenomeno della condenzazione del vapore e, nel tempo, la proliferazione di muffe.
Meraviglioso spendere 300-450000 euro per una villa e ritrovarla dopo un paio d'anni ammuffita! Nella mia zona climatica, la complicata, ma diffusa zona E, questo è un fenomeno riscontrato in tantissime nuove abitazioni. 

Per queste ragioni, la prima cosa che deve essere presente in una moderna costruzione è la ventilazione meccanica controllata (VMC), ovvero un sistema di tubi che espelle attivamente l'aria esausta da certi ambienti (cucina e bagni), per immetterla dall'esterno dell'abitazione in altri (soggiorno, camere da letto): il tutto è abbinabile ad uno scambiatore di flusso che recuperi in inverno il calore dell'aria che espelliamo,  che abbiamo preventivamente riscaldato e viceversa in estate. E' un sistema ad un'altissima efficienza, 80-95%, che permette di risparmiare energia pur mantenendo un continuo scambio da'aria con l'esterno; provate ad otterenere lo stesso arieggiando di continuo con l'apertura delle finestre e valutate l'aumento dei consumi e il comfort interno e vedrete come cambiano.


Esempio di impianto di VMC, presa da qui.

Ma il vero pregio della VMC non è il recupero energetico, è proprio il garantire un adeguato ricambio d'aria (impostabile) e con esso una riduzione dell'umidità relativa interna, nonchè una riduzione dell'anidride carbonica (CO2), che a dosi elevate è per noi un veleno. Vi siete mai sentiti storditi in classe, verso l'ultima ora di lezione, dopo che altri 20-30 individui avevano, come voi, sottratto l'ossigeno dall'ambiente e scambiato con la CO2? Non dimentichiamoci che l'ossigeno dell'aria è il primo e più importante carburante che immettiamo nel nostro corpo, ben più del cibo, e se in passato il ricambio era in parte garantito dagli spifferi di porte e finestre, oggi non è più così e negli ambienti domestici l'aria risulta ben più viziata oggi che nelle case dei nostri nonni ... bel progresso!
Questo ennesimo apparecchio tecnologico è, secondo me, quello più importante e nel contempo sottovalutato, oggi disponibile. Su 6 costruttori interpellati, solo 1 ne aveva già installate, 3 la conoscevano solo teoricamente e 2 non ne avevano mai sentito parlare!
La VMC è un vero e proprio impianto, che va progettato (servono competenze) e che prevede diverse parti: tubi di mandata e di ritorno, filtri per pulire l'aria che respireremo e che espelleremo, ventole, scambiatori termici per recuperare il calore, sensori di temperatura, umidità e CO2, ergo ha un costo, in genere fra i 7500-10000 euro, ma li vale tutti.
Le moderne VMC possono anche essere associate a sistemi che preriscaldino l'aria in ingresso, o che la deumidifichino o raffreddino per il periodo estivo. A ben progettarla, la VMC può essere il cuore tecnologico per il controllo termico della vostra casa ed è su questo che punterei per il futuro, per avere una gestione economica dell'abitazione e aria sempre pulita.

Doveva essere un post breve, che rivendicasse la necessità di informarsi, di acquisire consapevolezza nelle scelte relative alla futura abitazione, per non investire (termine oggi errato, se riferito a una casa!) male grandi quantità di denaro, ma mi vedo costretto a proseguire nel prossimo post.

4 commenti:

  1. In realtà posso dire che riscaldamento radiante a pavimento associato ai climatizzatori risolve adeguatamente il problema dell'umidità. Siamo lontani dalla passivhaus ma è grasso che cola.

    Anzi, visto i livello di competenza di chi installa i nuovi "impianti" sono arrivato alla conclusione che meno se ne possiede MEGLIO è. A meno che uno non possa far affidamente su una ditta davvero competente...
    Mio padre ha fatto "installare" una pompa di calore da una ditta specializzata. Il verbo Installare è tra virgolette perché in realtà non lo sapevano fare. L'han fatta installare all'elettricista, immaginati... risultato: prima bolletta enel 650 euro (che nessuno ha voluto pagare). Son dovuti venir giù gli ingegneri dall'Alto Adige per installarla, perché quelli che l'han venduta hanno tentato e fallito. E ancora ora non so se funzioni come dovrebbe.

    Attualmente la soluzione migliore per il ricambio d'aria e il controllo dell'umidità sono le prese d'aria obbligatorie, una campana sui fornelli che scarichi all'esterno, un ventilatore in bagno e i climatizzatori. Al massimo aprire un po' la finestra quando si cucina o ci si lava, la VMC è un suicidio.
    Magari tra un anno o due sarà tutto diverso. Magari in alcune zone è già tutto diverso. Ma da quella che è la mia esperienza, piuttosto che volersi costruire una casa a "regola d'arte" è meglio spendere quei soldi in droghe tagliate male e prostitute di basso bordo: si arriva ugualmente alla cirrosi epatica ma ci si diverte di più.

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  2. Non sono completamente d'accordo. Le soluzioni che suggerisci per l'attuale, portano tutte a fori nell'involucro, che è la cosa più importante in una casa moderna, così come in quelle antiche! Tutti gli sforzi progettuali a mio parere devono essere volti ad ottimizzare l'involucro. Fatto ciò, forarlo per metterci un'arcaica cappa da cucina, una ventola in bagno ecc, sarebbe come comprare la pelliccia migliore sul mercato (sento già le grida degli animalisti per questo esempio), per poi andarci in giro scalzi e senza berretto, vanificandone buona parte dell'effetto.

    Concordo invece a tal punto sul discorso che gli impianti devono essere il numero minore possibile, o al limite semplici, che è già pronto un post in merito, che pubblicherò giovedì! In esso suggerisco di tornare all'energivoro boyler per scaldarsi l'acqua e non è un provocazione!
    La VMC non è complessa, sono tubi che spostano aria tramite ventole. Da un punto di vista impiantistico è quasi banale, perchè lòo scambiatore di calore mica lo assembla l'installatore, è solo una scatola a cui far arrivare i tubi. I veri problemi sono che l'impianto va progettato da uno competente e che l'utente finale deve imparare a regolarlo opportunamente nei vari periodi dell'anno e deve pulire e sostituire periodicamente i filtri, Non lo metterei mai in casa da mia nonna, ma è l'unico impianto che vorrei nella mia futura casa. Lo consiglio a utenti consepevoli e interessati al risparmi energetico e alla qualità della vita in casa. Cosa conta più della qualità dell'aria, dell'acqua, del cibo e del sonno? La qualità delle interazioni umane, mi risponderà qualcuno, ma ciò non si compra forzatamente con una casa! ;)

    Torniamo al tema principale: è importante limitare gli scambi energetici con l'esterno il più possibile, fatto ciò basterà poco per mantenere il caldo all'interno o il fresco.
    Ciò che viene proposto oggi sono macchine costose, che inseguono la forma di energia meno costosa oggi, ma che domani magari sarà preziosa, macchine dalla manutenzione complessa, la cui durata è incerta oggi (quanto "vive" mediamente una PDC?) e di cui si può fare a meno. Per non parlare della manutenzione straordinaria. Hai idea di che "tragedia" sia la rottura di un tubo dell'impianto a pavimento e di quanti diversi tecnici arricchisci quando capita?
    Il radiante a pavimento è stata una buona idea quando le case disperdevano molto (aveva senso fino al 2007 circa), perciò scaldarle poco (33-45°C) ed in modo continuo era un sistema per avera un comfort elevato e un buon bilancio energetico, anzichè l'accendi/spegni della caldaia associata a termosifoni pronti a lavorare a 65-75°C, ma è assolutamente inadatto alle coibentazioni odierne. Se arieggi casa e ne abbassi la temperatura ti ci vorranno ore per tornare alla condizione originaria, data l'enorme inerzia termica di quel tipo di impianto. Nelle case ben isolate servono impianti che velocemente possano alzare o abbassare la temperatura, tanto anche se energivori (ma non lo sono), dovranno agire per pochi minuti.

    Va ripensato tutto nella direzione di una semplificazione, ma i costruttori non vogliono adeguarsi, perchè economicamente gli conviene così.

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  3. Scusa eh, ma quando parli di semplici tubi mi viene da sorridere... :)))
    Sono riusciti a costruire male la fossa a dispersione. La fottuta fossa a dispersione. Quando progetterai la casa, ti prego di tener in conto anche l'istallatore, potresti optare per una scimmia che, muovendo i tubi a caso, ti darebbe più garanzie...

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  4. Quando sarà il momento di realizzare il mio progetto, DALL'INIZIO ALLA FINE ci metterà mano Rubner o similari, di certo non un artigiano della zona, come invece consigliano di fare molti siti internet, per massimizzare il risparmio....ed i travasi di bile!

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