scritto da Estrolucente
Ultima galleria prima delle ferie.
Anche quest’anno all’agosto ci si arriva per miracolo.
Tutto si squaglia prima, in un certo senso.
E allora serve bilanciare.
Ne approfitto, unendo l’utile al dilettevole, riprendendo al
contempo il discorso lasciato in sospeso riguardo al rapporto tra pittura e
fotografia, facendovi conoscere (se già non lo conoscete) Bogdan Prystrom.
Anche lui, tecnicamente, un fotografo. Borderline,
certo, come piace a me.
Si tratta di un artista polacco, ed i suoi lavori sono “costruiti”
come se fossero un fotomontaggio.
Ad analizzarli si scopre che l’elaborazione grafica si basa
su algoritmi semplici e ripetuti; tuttavia l’effetto finale è molto suggestivo.
I suoi personaggi esili e straniati rimandano ad atmosfere
di favole nordiche (rinfrescanti, in questo momento).
Mi piace tanto quel ripetersi di cappelli scarmigliati che
quasi invitano i pensieri a disperdersi nel vento, richiamando chiome d’alberi
e nuvole.
Definirei queste elaborazioni pensosamente spensierate,
quindi.
Come postilla vorrei aggiungere che sono sempre più attratta
dalle contaminazioni di genere, e in questo desiderio di contaminazione vado
apprezzando sempre più quegli autori semisconosciuti che fanno esperimenti. Poi
non è importante se l’esperimento non è perfettamente riuscito.
Diventa “oggetto d’arte” il tentativo stesso di compiere un
passo in una direzione nuova.
L’intenzione, appunto.
Interessante.
RispondiEliminaLe mie preferite sono senza dubbio la prima (d'apertura) la terza e la quinta. La terza su tutte.
Però ce ne sono due che non mi piacciono e sono la seconda e la quarta...