martedì 23 giugno 2015

Hiroshima memorial park

Scritto da: Ataru Moroboshi


Il memorial park ed il museo presente in esso (link post) sono la perfetta conclusione dell'itinerario che, in appena un pomeriggio, consente di godersi a piedi ciò che di turistico/storico è presente nella bella città di Hiroshima (vedi i post sul Castello, sul giardino Shukkei-en e sulle Gates of Peaces).

La Bomb Dome, simbolo della Hiroshima del dopoguerra.


Sullo sfondo, il museo della pace.

Appena 10'-15' vi permettono di arrivare dal castello della città direttamente al parco commemorativo.
Dalla stazione servono invece 46', quindi si può optare per un comodo passaggio in tram, dato che la città ospita la più ampia rete di questo mezzo di trasporto pubblico: dalla stazione vi arrivano il 2 ed il 6, fermata Genbaku-domo-mae.

Io personalmente, escludendo le giornate eccessivamente piovose od afose, consiglio l'itinerario a piedi, come sistema più efficiente per vedere le attrattive e risparmiare più tempo possibile, che in viaggio è sempre limitato.



Come fate a sapere con certezza di essere arrivati?
Esiste qualcosa che inequivocabilmente vi confermermerà di essere arrivati ove deflagrò il primo ordigno atomico mai sganciato su una città abitata, il 6 agosto 1945...

...la Bomb Dome o 原爆ドーム (Genbaku Dome)!
Questo edificio, unico in cemento armato a sopportare in parte la potenza della bomba, era stato edificato nel 1915, dall'architetto cecoslovacco Jan Letzel. Era stato concepito come centro espositivo industriale e nessuno si sarebbe aspettato che divenisse un simbolo della violenza umana. Per anni è rimasto in un limbo, fra le perplessità della popolazione e l'indecisione delle varie amministrazioni fra preservazione od abbattimento. Oggi non vi è alcun dubbio, dato che nel 1996 è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e che l'apprezzamento dei turisti è elevato.
Per questi motivi la Bomb Dome è oggi (2015) sotto restauro! 


Le successive 4 foto le ho scattate nel 2007, quando era ancora ben visibile, non nascosta dai ponteggi.



La foto successiva mi ha sempre colpito moltissimo seppur tecnicamente limitata. I due "piccioncini" col loro picnic improvvisato ed il loro corteggiamento è come se glorificassero la vita proprio di fronte a un monumento che commemora migliaia e migliaia di morti. Lo trovo meraviglioso!



A pochi passi dalla Bomb Dome di trova il monumento agli studenti mobilitati: migliaia di studenti erano stati portati ad Hiroshima nell'agosto 1945 per lavori di demolizione nel centro cittadino. Sfortunatamente si trovarono proprio sotto l'ordigno al momento dell'esplosione.


La Bomb Dome è separata dal parco della pace da un ramo del placido fiume.


Il museo della pace, a 550 metri dalla Bomb Dome e sempre all'interno del parco; ne parlerò estesamente nel prossimo post.

Proseguendo la passeggiata per arrivare al museo, si incontra il Children's Peace Monument, dedicato a tutti i bambini morti a causa della bomba ed in particolare a Sadako Sasaki ed ai famosi origami di gru che fece, come si può osservare sulla sommità del monumento stesso e nelle teche, perchè anche quelle che sembrano corone di fiori, in realtà sono origami.


Degna di nota anche la campana della pace, che può essere liberamente suonata dai visitatori e...


...l'orologio della pace, di Shoji Ohata, alto 20 metri e terminato il 28 ottobre 1967.
Esercizio di stile, foto con teleobiettivo a 120 mm (a sinistra) oppure grandangolo a 24 mm (a destra), cosa è meglio? :)



Facilmente si arriva al cenotafio, centro ideale del parco, che riporta in uno scrigno i nomi delle vittime accertate dell'atomica nel mondo (costantemente aggiornato!) e crea una bella cornice per la fiamma della pace. Questa fiaccola che arde senza soluzione di continuità verrà spenta solamanete quando anche l'ultima arma atomica sarà distrutta.


Per concludere, nel parco è presente una grande sala sotterranea, la Sala Nazionale della Pace, visitabile gratuitamente dalle 8:30-17:00 (18:00 da marzo a fine ottobre e sino alle 19:00 nel solo mese di Agosto). In questa struttura circolare, silenziosa e dalle luci soffuse, sono raccolti i nomi e le fotografie delle vittime. All'uscita numerose testimonianze video dei sopravvissuti completano "l'immersione" nella tragedia di questa città.



Cenotafio, fiamma, museo e sala nazionale sono tutti stati progettati dall'architetto Kenzo Tange, a cui dedicherò il giusto spazio nel prossimo post.

Passeggiando per il parco mi è capitato di vedere il più strano animale da compagnia mai incorciato: un gufo giapponese. La sua gentilissima proprietaria mi ha rassicurato della tranquillità di questo rapace e mi ha permesso di accarezzarlo. Niente collare, ma una corda legata ad una zampa per evitare che volasse via o attaccasse.
Che dire, anche se può non sembrare era in realtà mite ed affettuoso!




Infine, le immancabili foto serali dedicate questa volta alla Bomb Dome, fotografata nel 2015 e nel 2007... trovate differenze!


I faretti che la illuminano di arancio-rosso all'interno la fanno sembrare quasi una creatura vivente e ferita. Sono felice che la popolazione abbia insistito per non abbatterla nel dopoguerra.



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