martedì 29 luglio 2014

Casa passiva, utente attivo! Possibilità odierne della passivhaus.

Scritto da: Ataru Moroboshi

Negli ultimi 6-8 anni si è cominciato a discutere moltissimo di case a risparmio enrgetico, spostando via via la soglia del concetto fino ad arrivare a case definite passive, in cui i consumi di risorse sono quasi trascurabili, o addirittura attive, ovvero che producono più energia di quella che consumano!


 

Non si tratta solo di esercizi teorici od eccellenze sparse nel nord Europa, un edificio di questo tipo esiste proprio dalle mie parti, una scuola media costruita e donata dalla Wolf Haus, leader nel settore dei prefabbricati in legno, per alleviare le problematiche post terremoto della popolazione emiliana, oltre che per farsi una gran bella pubblicità!

Progetto realizzato in Emilia, a Sant'Agostino, dopo il terremoto.

lunedì 28 luglio 2014

[AAR] Meuterer di Marcel-André Casasola Merkle

www.boardgamegeek.com
Articolo di: AleK

Ci sono giochi che vanno giù lisci come un Fernet con Coca (*) e giochi un po' più complessi che ti costringono a consultare ogni tanto il regolamento... Meuterer è l'unico gioco che mi dà la sensazione di non sapere mai cosa cazzo stia facendo.
Non so cosa sto dicendo mentre spiego il regolamento, non so cosa mi chiedano i compagni di gioco mentre spiego il regolamento, non so cosa faccia esattamente durante la partita, so solo che credo di saperlo giocare (roba che probabilmente elabora il mio midollo spinale non certo il cervello che tengo su al nord e neppure i due a sud), sono quasi certo di saperlo spiegare e sono sicurissimo che mi piaccia.

Se fosse un gioco con millemila cose da fare e componenti e un manuale chilometrico potrei anche capire, peccato sia un gioco composto da 64 carte e un regolamento microscopico...

Meuterer e il suo regolamento
Comunque, un po' di informazioni sparse: è un gioco per 3-4 persone creato dal game designer col nome più incredibele che abbia mai letto dopo quello di Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales... autore pure del meraviglioso Fluch der Mumie (gioco del quale ho tentato nutilmente di fare un AAR) e del più famoso Taluva.
Potete leggerne la scheda e i commenti sul sito della Tana dei Goblin, mentre per acquistarlo, come sempre, potete rivolgervi a un qualsiasi negozio on-line.

mercoledì 23 luglio 2014

Forbici vince Carta vince Pietra di Ian McDonald

http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/
Articolo di: AleK

Non è passato tanto tempo dalla recensione de "Il fiume degli Dei" e già mi ritrovo a discutere su un altro libro di Ian McDonald.
La colpa è di Urania, che continua a pubblicarmi in e-book secondi o terzi capitoli di saghe senza avermi prima digitalizzato i precedenti capitoli e così mi son dovuto buttare su questo Forbici vince Carta vince Pietra pubblicato con mia sorpresa questo mese.

Si tratta in realtà di una raccolta comprendente il racconto lungo (o romanzo breve, come preferite) che dà il titolo alla pubblicazione, più tre racconti brevi: "Angelo registratore"; "La ruota di santa Caterina" e "Viene l'uomo della pioggia".

Vediamoli uno ad uno, iniziando con il corpo principale del libro, che da solo copre il 67% dell'opera. Per la precisione.


Forbici vince Carta vince Pietra


sabato 19 luglio 2014

SOC GX-59 Daltanious

Scritto da: Ataru Moroboshi

Galleria di foto della ristampa di uno dei più bei SOC Bandai prodotti.
In rete si vocifera che questo sia più un restock che non una vera ristampa del prodotto uscito appena nel 2011. Questo perchè i due prodotti sono perfettamente identi, in ogni verniciatura, dettaglio e si....anche nei difetti

Il modello è imponente, soprattutto se fotografato dal basso ( :) ), pesante e fa una bellissima figura accanto a SOC di dimensioni simili, come il Daitarn III.
Forse nelle proporzioni hanno sbagliato un poco le gambe, lunghe sotto l'articolazione del "ginocchio", corte sopra e certamente le braccina, ma si sa, Daltanious è un componibile tirchiotto.

Non sono un purista della ZAMA e per me la quantità di metallo presente è più che sufficiente, mentre molti hanno lamentato una carenza in tale modello. Trovo che se ci si debba lamentare il bersaglio siano le plastiche, ovvero la colorazione in pasta, non sempre degna della controparte metallica, come ad esempio il corpo di Beralios, dall'apparenza molto giocattolosa (ma va!)

Alcuni dettagli potevan esser più curati, come le viti a vista ed il foro sulla schiena del leoncino, cui si può agganciare il lanciamissili, ma che rimane esposto senza, sia in versione animalesca sia in configurazione Daltanious.

La trasformazione è bella e solida, ma è indubbio che sottoponga i singoli mezzi alla quasi certezza di rigature; questo è un limite progettuale che a molti potrà far detestare questo SOC.
Io l'ho assemblato una sola volta e ora sono appagato!


Infine l'articolazione delle caviglie, "originalissima" e solida, ma che oltre ad avere un evidente limite estetico (il corpo sembra fluttuare sui piedi, letteralmente) non permette molti gradi di libertà/posabilità al robot. Allora perchè farla così? Mi spiego, uno può accettare un compormesso antiestetico al fine di ottenere una posabilità ottima, ma in questo caso il gioco non vale la candela.




Descritti i limiti, ora non resta che godersi i pregi, evidenti nelle foto.



venerdì 18 luglio 2014

Puttana da Guerra di Carlton Mellick III

www.vaporteppa.it
Articolo di: AleK

Il genere controutopico è stato stuprato e trasformato in qualcosa di innocuo per gasare gli amanti del pop-corn o per vendere fantascienza a qualche intellettualoide da circolo ARCI, con la sciarpetta e la giacca di mio nonno.

Per fortuna Carlton Mellick III ha tirato lo sciacquone e mi ha regalato, una immensa, scatologica, soddisfazione.

Se escludiamo alcuni capisaldi del genere (come 1984 di Orwell ad esempio) il genere distopico è veramente un'accozzaglia di brutali banalità e supercazzole.
E mi riferisco anche a certi classici osannati da tutti, tipo "La fuga di Logan" non solo ai prodotti moderni fatti per gridare libertà un tanto al chilo.

La fuga di Logan esalta, dà spunti di riflessione, ha tutto ciò che è necessario per essere Cinema d'Autore, Cinema Impegnato, mica robetta d'intrattenimento, un classico... sì, un classico dell'elettroencefalogramma piatto.

lunedì 14 luglio 2014

Bandai DX Chogokin YF-25 Prophecy



Scritto da: Ataru Moroboshi


Non partirò con la descrizione di quanto questi modelli della Bandai, siano lo stato dell'arte, non solamente nella rappresentazione dei modelli presenti nella serie Marcross Frontier, non solo se confrontate fra tutte le Valkyrie delle varie serie dell'universo di Macross, prodotte in precedenza dalla estinta Yamato, ma considerando qualunque aereo trasformabile in robot mai prodotto.
Si, le AMO!
Le amo per le plastiche impiegate, per la progettazione degli snodi, per la posabilità, per la complessità della trasformazione, per la qualità delle verniciature ... insomma, rasentano la perfezione e fra tutte, quella che è mostrata nelle immagini sottostanti, è  forse la mia preferita.

Trattasi della DX Chogokin YF-25 Prophecy, 
ovvero una variante biposto della classica VF-25, ma in versione prototipo (perciò YF anzichè VF).

Come scrivevo, non è mia intenzione dilungarmi, di questi modelli si conosce tutto, voglio che a parlare, in modo anche ridondante, siano le moltissime immagini.

Buona visione!


 


venerdì 11 luglio 2014

Il fiume degli Dei di Ian McDonald

http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/
Articolo di: AleK

Non è stato facile digerire questo "Il fiume degli Dei" e ancor meno recensirlo, tanto che fino all'ultimo sono stato indeciso se farlo o meno. Ma visto che alla fine mi sono deciso, come sempre, vi anticipo quelle che dovrebbero essere le conclusioni: non mi ha convinto.

Il che non significa che sia un brutto libro, anzi, forse mi sento pure di consigliarlo a degli appassionati di fantascienza o della collana Urania in generale, perché qualcosa di buono c'è, solo che per me, non è sufficiente.

Innanzi tutto non è un libro facile, l'autore è molto prolisso e la maggior parte delle volte quel che viene raccontato lascia la sensazione di essere del tutto superfluo per la trama generale: ad esempio ci sono parecchi personaggi protagonisti da seguire, alcuni dei quali vengono toccati solo secondariamente dagli eventi e la cui storia personale resta, appunto, personale, quasi insignificante in termini di trama generale, come se si trattasse di racconti a sé stanti inseriti in un romanzo; ci sono descrizioni molto lunghe (tra le quali un incipit letale) e un abuso di termini indiani (davvero, non puoi farmi andare a consultare il glossario finale per scoprire che Brinjal significa "Melanzana"... non puoi!).
Tutto questo rende la lettura un filino pesante e, all'inizio, non è facile ricordarsi di chi diavolo stia parlando l'autore.

Riguardo ai contenuti...

venerdì 4 luglio 2014

Le argomentazioni nelle discussioni in internet

Scritto da: Ataru Moroboshi

Abituato ai forum sul modellismo, sulla fotografia o sulla edilizia, sono ovviamente avvezzo a discussioni animate, in cui ciascuno difende un prodotto piuttosto che un altro.

In sostanza lotte fratricide-verbali in difesa sempre di un GIOCATTOLO:
- di ferro e plastica (modellini),
- di plastica e vetro (obiettivi e fotocamere),
- di vetro e mattoni (case)

Premesso che a me dell'educazione in internet, che alcuni perbenisti chiedono, frega meno di zero.
Il problema è però la povertà dei dialoghi, della comunicazione nella forma e soprattutto nei contenuti.

Parto dunque dall'idea di spulciare forum o discussioni meno settoriali per vedere "che aria tira": cosa interessa agli italiani, cosa suscita in loro bramosia e passione.
Bene, di andare su siti a tema calcistico non mi sembra il periodo opportuno, nè tantomeno ho voglia di sentire maschi che scrivano di "patate" e infrattamenti incredibili...perchè non veri!

Rimane l'universo automobilistico, terza grande passiano italiana, che se la gioca con la cucina.
Decido da partire dall'élite, vedendo ben di evitare il pianeta Fiat e mi fiondo sui commenti all'ultima mercedes in uscita....leggo, rido e poi torno, per sempre, sui miei amati forum.

giovedì 3 luglio 2014

Caligo di Alessandro Scalzo

www.vaporteppa.it
Articolo di: AleK

Dopo anni di lavoro in una libreria, a contatto con le peggio schifezze pubblicate nella prima decade degli anni duemila, mai avrei pensato di acquistare ancora un libro di letteratura fantastica italiana.
Ma poi un giorno accade che scopri un editore (Vaporteppa) che ti porta in Italia un romanzo di Swanwick, e che fai? Non gli vuoi dar fiducia? Mi pare il minimo! Tanto - mi dico - al massimo gliene dici di tutti i colori attraverso il blog, almeno ti sfoghi.

E dunque l'acquisto. Titubante, anche per via degli estratti scelti dall'editore per promuovere il libro, che un po' mi lasciano perplesso e mi fanno pensare ad un mero esercizio di stile pieno di stereotipi e vuoto sense of wonder.

E mi dovrò rimangiare tutti i pregiudizi, uno a uno. E coprirmi gli occhi, che in fondo al tunnel della narrativa italiana, finalmente si vede la luce, tanta luce...