giovedì 29 ottobre 2015

Servono davvero le reflex full frame? Consigli per gli amatori che sognano il formato pieno, ma che difficilmente lo sfrutterebbero.

Scritto da: Ataru Moroboshi


Siamo vicini alla fine del 2015 e cominciano alcuni bilanci; quest'anno ho avuto modo di compiere alcuni importanti viaggi nel mondo e nel contempo fare diverse passeggiate sulle nostre belle alpi e prealpi.
Essendo un amante della fotografia (post sul Tamron 24-70 mm f 2.8), ho sempre il dilemma se portare con me la preziosa e pesante reflex full frame, oppure qualcosa di più semplice e leggero.
Quest'anno ho optato per entrambe le soluzioni: un buon cellulare da tener con me nei viaggi a "corto raggio", ovvero in luogi in cui potrei tornare facilmente e lungo i sentieri montani. Alla mia fida Nikon restano i viaggi più esotici, in luoghi in cui non è detto che riesca a tornare.
E' il momento per un po' di considerazioni.

Grazie mia fantastica reflex e grazie Kyoto.

lunedì 26 ottobre 2015

I cannibali di Candyland di Carlton Mellick III

www.vaporteppa.it
Articolo di: AleK

Dopo alcune settimana di noia assoluta dedicate alla lettura di racconti di space opera, mi è arrivata una gradita boccata d'aria fresca dalla pubblicazione di un nuovo racconto lungo di Mellick. E, questa volta, dopo la parentesi di Pugni di armadillo che non mi aveva convinto molto, si tratta di un'opera che ho apprezzato parecchio.

Recensire questo racconto non è stato facile, nelle pubblicazioni italiane non si è seguito un ordine cronologico che rispettasse la pubblicazione originale e da ciò deriva che diversi temi presenti in quest'opera potrebbero erroneamente apparire come riciclati da altre, quando è in realtà il contrario.
Fuggire da questo inganno mentale è veramente difficile pur essendo consapevoli del fatto, dunque per fare un lavoro critico adeguato sarebbe necessario rileggere tutte le opere in ordine cronologico in modo da poter notare efficacemente come vari elementi cari all'autore vanno cambiando col tempo e vengano riutilizzati in altri contesti.
Forse un giorno lo farò, per ora dovrete accontentarvi di impressioni post lettura dallo scarso valore critico...

giovedì 22 ottobre 2015

[Riflessione] Gli Incredibili di Brad Bird

"Non ho speranze, ma insisto..."
Articolo di: AleK e Ataru Moroboshi

[Articolo scritto a quattro mani da AleK e Ataru. Non c'è una vera e propria divisione tra chi ha scritto cosa, a volte sembrerà scrivere l'uno, altre volte l'altro.]

Il mio pensierino di oggi prende spunto da Gli Incredibili di Brad Bird, ma toccherà vari argomenti e un po' ne avevo accennato nella recensione di Mono no aware quando parlavo di eroi.
Innanzi tutto, se avete letto il mio articolo su I migliori lungometraggi d'animazione, saprete che adoro questo film. Quando uscì, più di dieci anni fa, fu una piccola rivoluzione per il genere cinematografico a cui appartiene, ovvero a quello dei blockbusters d'animazione, quei film che devono necessariamente piacere quasi a tutti per potersi piazzare ai vertici dei film con i maggiori incassi della stagione. Film che di solito vengono studiati a tavolino per riuscire nell'impresa.

Per essere onesto, tutti i film Pixar precedenti a questo erano stati dei piccoli miracoli. Si avvertiva la mano (e la mente) di un autore dietro la loro realizzazione, con una personalità, delle idee e dei contenuti da discutere e non, come accade per i film di quel tipo, un consiglio d'amministrazione che impone retorica e contenuti standard, tutti uguali.
Questo però, per la prima volta negli U.S.A. era un film adulto. La morte ed il pericolo erano concreti e reali, anche per i piccoli della famiglia. I problemi dei protagonisti non erano retorici pipponi sull'amicizia e il volersi bene, ma problemi lavorativi e rapporti con i capi, conflitti d'infanzia, drammi esistenziali di adolescenti e di adulti, mostrando le differenze tra le tre età:
il voler emergere e l'essere discoli;
la ribellione e la necessità d'essere accettati;
l'insofferenza ad una vita monotona e il problema della realizzazione personale.

lunedì 19 ottobre 2015

[AAR] Space Hulk (third edition) di Richard Halliwell

Articolo di: AleK

Oggi vi propongo un resoconto molto particolare (eufemismo) di una partita a Space Hulk, un classico gioco di schermaglie degli anni ottanta riproposto negli ultimi anni in ben due nuove edizioni aggiornate sia dei materiali che del regolamento: la terza edizione (in oggetto) del 2009 e la quarta edizione del 2014.

Tema della partita sarà: "Quando il calcolo delle probabilità va in ferie" ovvero l'incubo di ogni giocatore...


venerdì 16 ottobre 2015

Maze Runner - La Fuga (2015), di Wes Ball. Trama con spoiler, tranne sul finale!

Scritto da: Ataru Moroboshi


Detesto riassumere i film, ovvero occuparmi della cosa che meno mi interessa in un'opera cinematografica, la trama. Lascio in genere che di questa incombenza si occupi Wikipedia. Eppure questo "Maze Runner - La fuga", seconda fatica di Wes Ball, è parecchio trascurata dall'enciclopedia online più famosa del globo. Pochissime parole che tralasciano gran parte di ciò che ammirerete sul grande schermo. E allora perchè non occuparmene? 
In fondo l'opera prima del regista, "Maze runner - Il labirinto", non mi era piaciuta, ma non mi aveva neppure fatto soffrire troppo. Certo il target era, ed è, young adult, ma avevo visto opere per adulti molto meno tollerabili.
Inoltre è previsto un terzo capitolo, perciò volevo valutare se gli spunti presenti nel secondo capitolo, sarebbero riusciti a condurmi nuovamente in sala.
  
Locandina originale, presa da qui.

giovedì 15 ottobre 2015

Self/less di Tarsem Singh (2015). A quale limite ci si può spingere per restare eternamente giovani, belli, ricchi ed in salute? Direi ... fino all’estinzione!

Prima parte scritto da: Ataru Moroboshi


Ho visto questo Self/Less senza pregiudizio alcuno, senza neppur aver visionato il trailer e conoscendo nulla in merito a trama e regia. In pratica, sono stato attirato da alcuni amici al cinema, con l’inganno, forse perchè ormai sono considerato uno "stracciameeeenchia" per i film!

Presa da qui.

Sarebbe però bastato verificare i lavori precedenti del regista, l’indiano Tarsem Singh, con una breve ricerca in Wikipedia:

Lungometraggi

·         The Cell - La cellula (The Cell) (2000)
·         The Fall (2006)
·         Immortals (2011)
·         Biancaneve (2012)
·         Self/less (2015)


Ebbene, da questa inconsapevole esperienza, che lezione ne traggo?

mercoledì 14 ottobre 2015

Cronache di Mondo9 di Dario Tonani. Ovvero la fine della sospensione dell'incredulità.

Articolo di Fedmahn Kassad

Attenzione l'articolo contiene spoiler sulla trama.

Per spiegare meglio perché ho intitolato così il mio articolo, ritengo sia necessario fare una breve premessa.
La sospensione dell'incredulità, come è noto ai lettori di narrativa di genere fantastico, è il tacito compromesso tra lettore ed autore per effetto del quale in nome del sense of wonder (senso del meraviglioso) e nel nome di una tranquilla fruizione dell'opera letteraria, il pubblico accetta a priori una serie di elementi (magia, tecnologie futuristiche, ecc.) inesistenti nella realtà, ovvero nella quotidianità in cui viviamo, purché vi sia una logica o coerenza interna che unisca tutti questi elementi "fantastici" rendendoli in qualche modo plausibili.
Ma cosa succede quando l'autore viene meno al compromesso con il lettore? La risposta è ovvia, il libro non piace.
Ebbene, premesso ciò, tengo a ricordare che uno dei principali eventi che, in questo 2015, ha caratterizzato l'asfittico mondo dell'editoria fantascientifica italiana è stata la recente pubblicazione del primo Urania Millemondi (una delle più gloriose collane "figlie" di Urania, che ospita solitamente antologie di narrativa breve come ad esempio i vari Year's Best Sf di Hartwell e Kramer) dedicato interamente ad un autore italiano, ossia Cronache di Mondo9 di Dario Tonani, autore più volte Premio Italia e le cui opere sono state tradotte e pubblicate negli Stati Uniti ed in Giappone, evento piuttosto raro per uno scrittore italiano di fantascienza.

martedì 13 ottobre 2015

Effetto valanga di Mack Reynolds

www.delosstore.it
Articolo di:AleK

Dopo aver discusso di Mercenario, non si poteva non prendere in considerazione uno dei libri più (tristemente) noti di Mack Reynolds. Per lo meno, noto in Italia.

Scritto nel 1974 questo libro ha cessato di essere un testo di fantascienza per convertirsi in uno profetico nel 2008. Anche se c'è da aggiungere che il futuro immaginato da Reynolds, per quanto popolato da politici inutili, affaristi senza scrupoli che guidano la politica, masse ignoranti, era comunque migliore del nostro presente: per lo meno in quel mondo la ricerca spaziale è proseguita fino a creare basi lunari... davvero troppo ottimistico.

Ma, aldilà del mondo molto simile al nostro, l'evento cruciale  descritto nel libro, e che lo rende tristemente famoso e profetico, è la devastante crisi economica immaginata da Reynolds, così simile alla crisi attuale da lasciare una profonda sensazione di amarezza dopo la lettura, nonostante si tratti comunque di una commedia leggera.
Più che amarezza, forse frustrazione di fronte all'ineluttabilità degli eventi, nonostante denunce, nonostante avvisi, sempre l'umanità preferisce mungere la vacca finché è grassa senza curarsi del futuro. E nessuno può (o vuole) fare qualcosa per cambiare.

venerdì 9 ottobre 2015

Il giorno dell'incarnazione di Walter Jon Williams

www.delosstore.it
Articolo di: AleK

Questo racconto potrebbe essere considerato quasi una lettura ideale dopo aver letto La scala di Schild di Egan, anche qua siamo di fronte a un ipotetico futuro in cui il concetto di "umanità" viene riveduto e limitato alla sola coscienza, escludendo il corpo.
E anche qua, purtroppo, si commette la stessa ingenuità del ritenere il carattere o l'identità personale solamente dipendente dalla propria mente, quando in realtà, quello che siamo, dipende anche dal corpo (per approfondire, consiglio la lettura dell'ottimo La musica della vita di Denis Noble).

In ogni caso, le analogie col romanzo di Egan, finiscono qua, Il giorno dell'incarnazione utilizza idee analoghe per trattare altri temi, di natura meno intimista e più politica, riuscendo a integrarli perfettamente con la storia narrata senza forzature.

In poche parole, mi è piaciuto, e ora vi spiego il perché...

mercoledì 7 ottobre 2015

"Air - Custodi del sonno" di Christian Cantamessa (2015), con Norman Reedus, Djimon Hounsou e Sandrine Holt

Scritto da: Ataru Moroboshi


Christian Cantamessa è un famoso sceneggiatore nel campo dei videogiochi; ha firmato il recente e premiato "La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor" (2014) e l'incontestabile capolavoro "Red Dead Redemption" (2010). A quanto pare però non disdegna neppure il mezzo più classico della pellicola e si è dedicato alla regia di questo "Air", del quale a breve, potrebbe uscire l'adattamento videoludico ... ma guarda un po' la vita!

Non sono solito citare molto gli attori di un film, salvo non sian incredibili nel bene (come Robin Wright, post su "The congress" di Ari Folman) o nel male (cagnacci maledetti come Jim Sturgess, post su "Upside Down" di Juan Solanas). In questo caso ho fatto una eccezione per sottolineare una singolarità, saranno praticamente i soli interpreti che vedrete ed uno su tre apparirà solo poche volte!

Presa da qui.

Bene, soldi risparmiati per soggetto, sceneggiatura e messa in scena?

lunedì 5 ottobre 2015

Mendicanti in Spagna di Nancy Kress (e un pizzico di Echea di Kristine Kathryn Rusch)

www.delosstore.it
Articolo di: AleK

Mendicanti in Spagna è un celebre e pluripremiato romanzo breve di Nancy Kress espanso in seguito in un romanzo lungo con lo stesso titolo (in realtà, in Italia il titolo cambia in Mendicanti di Spagna) che darà origine ad una trilogia.
In questo articolo parlerò solo del romanzo breve originale e non dell'espanso o dei seguiti.

Dunque, se fossi un provocatore, ripensando a tutte le caratteristiche associate a questo libro (novella famosissima, vincitrice dei principali premi di genere, osannata dagli esperti) direi che ha praticamente tutte le caratteristiche necessarie per essere una porcheria...
Ma per fortuna non sono un provocatore (^^) e non commetterò l'errore, Mendicanti in Spagna, a differenza di altri titoli (ops ^^) ha meritato davvero la fama che possiede ed è uno dei pochi titoli che consiglio senza riserve.

Naturalmente, se vi interessano solo l'azione o il puro sense of wonder, lasciate perdere, per voi ci sono tanti altri orribili libri a cui dedicarsi, perché perdere tempo con uno dei pochi ottimi?