giovedì 15 gennaio 2015

Maps to the Stars di David Cronenberg

http://mapstothestarsfilm.com/posters/
Articolo di: AleK

Nel 90% dei casi ci sono tre categorie di persone a cui non piace Cronenberg:

1) Gli impressionabili - è ovvio, nei film di Cronenberg è spesso presente una certa dose di violenza (fisica e psicologica) che può essere dura da sopportare.

2) I perbenisti - quelli che pensano che nei suoi film ci siano solo delle depravazioni disgustose e malate e che non si accorgono che, al contrario, i suoi film sono (purtroppo) degli affreschi di quella che è la società reale di cui facciamo parte.

3) I critici, fateci caso, questi scrivono sempre delle ottime recensioni di opere del passato (a meno che non sia un'opera riscoperta e che va di moda, in quel caso fanno i bastian contrari) a distanza di anni dall'uscita, ma solo raramente di un'opera contemporanea. In pratica non sanno riconoscere un bel film nenache se glielo sbattono in fronte. E quindi, tutto ciò che esce di nuovo di Cronenberg, Burton, Carpenter, ecc... per loro sarà una porcheria, mentre le loro opere del passato, dei capolavori.




Resta una piccola percentuale di gente che non ha problemi di impressionabilità, perbenismo e stitichezza che comunque non lo apprezza, succede, a questi e agli impressionabili (se non sono del tipo "Se impressiona me impressiona tutti ommioddio i bambini dobbiamo salvare i bambini") va il mio rispetto, gli altri dovrebbero togliersi dalle palle.

Map to the Stars è un gran film, per me imperdibile nel panorama desolato delle uscite cinematografiche, un film che parla (come spesso accade con Cronenberg) del lato oscuro della gente, ma non illudetevi, anche se prende di mira una certa classe sociale, non parla delle star del cinema, quel che viene messa in scena è l'umanità, così com'è quando ne ha l'occasione.
Le Star possono permettersi certi eccessi, noi saremmo da meno al loro posto? Non erano altro che persone come noi, in fondo, prima di diventar quel che sono.
Non riesco a capire chi ha criticato questo film argomentando una eccessiva bontà da parte di Cronenberg  nel giudicare quelle persone, io i suoi film li ho visti quasi tutti e vi assicuro che la violenza psicologica presente in praticamente tutte le frasi pronunciate è quasi soffocante. Non vi è alcuna pietà, l'indifferenza, l'egoismo e l'ipocrisia sono ai massimi storici. Certo non ci sono molte scene esplicite, ma sta proprio nella parte implicita tutta la violenza dell'opera, piccoli sguardi, sorrisi, frasi, pesano come piombo e lasciano senza fiato.

E purtroppo, se togliamo gli eccessi voluti, quel che appare è l'indifferenza, l'invidia, l'ipocrisia e l'egoismo che può essere riscontrata in chiunque, dal collega di lavoro arrivista al vicino di casa che ci critica per frivolezze ma ha sempre tanti sorrisi e complimenti per noi.

Per me Cronenberg è stato e resta un maestro nel mettere in scena la parte peggiore degli esseri umani e questo film si conferma all'altezza, per quanto mi riguarda è stupendo fin dalla prima inquadratura in cui ci viene presentata la protagonista.
Certo è difficile da digerire, molto difficile, ma credo che gran parte del disagio derivi dal rendersi conto che, probabilmente, ciò che stiamo guardando, rappresenti la realtà.

2 commenti:

  1. Concordo su quasi tutto, diciamo che Cronemberg forse agli occhi di molti ha la colpa di non concedersi limiti, di andare fino in fondo con la sua personale poetica visiva e di non fare "spiegoni" ogni cinque minuti.
    Se tu ci fai caso, le critiche che riceve lui sono più o meno quais le stesse che riceveva a suo tempo Lynch o prima ancora Bunuel.
    Ovviamente non sto paragonando Cronemberg a Bunuel, sto solo dicendo che hanno ricevuto lo stesso genere di critiche e di attacchi, sia pure in momenti storici diversi.
    Ciao.

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    1. Come non quotarti!
      Tra l'altro Buñuel avrebbe un paio di aneddoti da raccontare a tutti quelli che oggi cavalcano l'onda e si vendono come paladini del diritto di espressione... ^^

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