lunedì 25 maggio 2015

Arresto di sistema di Charles Stross

www.zona42.it
Articolo di: AleK

Recensione difficile questa di Arresto di sistema, purtroppo l'opera edita da Zona 42 appartiene a un genere che non apprezzo molto, ovvero quello investigativo che, normalmente, non mi interessa e spesso mi annoia. Sono rarissimi gli esempi di opere definite come Gialli o con misteri/intrighi/delitti da svelare che hanno suscitato in me interesse e solo una l'ho davvero amata: Il nome della rosa.

Naturalmente sapevo a cosa andavo incontro mentre lo acquistavo, l'editore è stato chiaro nella presentazione, ma l'ho comprato comunque, perché percepivo una sorta di intento ludico nella stesura del libro che mi ha convinto a provarlo. E in effetti, da questo punto di vista, non sono stato deluso per nulla, tanto che posso dire di averlo apprezzato e di essermi divertito nella lettura.

Ovviamente tenete presente che, se voi apprezzate i Gialli o gli investigativi in senso lato (comprese spy story), non dovreste avere problemi di alcun tipo, anzi, potreste pure appassionarvi molto al caso alla base degli eventi, purtroppo non essendo io appassionato del genere non solo sono rimasto un po' indifferente al mistero, ma non so neppure dirvi se l'intreccio sia stato costruito bene o male, perché prima di tutto non sono esperto del genere e, in secondo luogo, mentre si tiravano tutti i fili ero occupato a rendermi conto, una volta in più, che opere di questo tipo non fanno decisamente per me..

D'altra parte, se questo libro fosse un investigativo fine a se stesso, non perderei tempo e lo stroncherei senza pietà, i libri di solo intrattenimento non mi interessano, nella lettura voglio trovare qualcosa di interessante, voglio poter percepire le idee dell'autore, voglio poter riflettere su quel che scrive ma non per costruire un puzzle e scoprire il colpevole, bensì per conoscere cose e riflettere su concetti o ipotesi concrete, anche se l'opera è di fantasia (e spesso le migliori opere di fantasia sono molto più concrete della letteratura classica, è per questo che mi piace la letteratura di genere) e, in parte, Arresto di sistema mi ha dato tutto questo lasciandomi soddisfatto.

La parte che più ho apprezzato è quella in cui si percepisce la vita dei protagonisti, le loro reazioni così umane a quel che accade a loro e nel mondo in cui vivono, l'ipocrisia del sistema economico in cui viviamo, alla mercé di gente che vive difendono il sistema sapendo loro per primi quanto sia ridicolo e fragile e che non si fanno scrupoli nel compiere azioni che possono influire sulle vite di migliaia di persone.
C'è tutta una parte poi dedicata alle ossessioni del mondo moderno (per fare un esempio) dalla fobia verso la pedofilia che può portare a rovinare l'esistenza di individui, calunniati irreversibilmente, all'assurdità della burocrazia che può determinare il futuro di un individuo e non sono esagerazioni, sono speculazioni sul domani, esattamente come quelle tecnologiche, basate su quel che accade oggi e molte non sono già attuali.
Ma la forza del tutto sta nel non spiegare queste cose, emergono semplicemente nella vita dei protagonisti, non ci sono spiegoni di quel che accade (a parte l'epilogo finale), non vi è alcuna offesa alle capacità intellettive del lettore, alcuni passaggi sono pure deliziosamente complessi da comprendere, ci si rende conto di quanto sia accaduto dalle reazioni dei personaggi piuttosto che da descrizioni.

Non indifferente la prosa dello scrittore, l'idea di usare la seconda persona per narrare gli eventi, come in una avventura grafica (parole dell'autore) si è rivelata a mio avviso vincente e davvero interessante, per non dire che spesso è incredibilmente coinvolgente, ci sono parti che risultano molto epiche, per via della natura mutevole della storia che spesso sembra quasi fantasy (nel senso che vivono un'avventura fantasy non nel senso che ci sono incoerenze scientifiche).  Anche la parte umoristica non risulta mai forzata, le battute sono amalgamate perfettamente agli eventi, funzionano e sono spesso brillanti, per fare un paragone, sul piano umoristico (lo specifico bene per evitare fraintendimenti) Stross in questo libro è anni luce avanti rispetto a Scalzi in Morire per vivere dove spesso cercava di inserire la battuta a tutti i costi. Per me è meglio pure su altri piani, ma non lo dico, sennò mi si dice che sono troppo diversi per fare paragoni, però un coinvolgimento del lettore del genere, durante le scene d'azione, Morire per vivere se lo sogna.

In conclusione, un vero peccato che si sia trattato di un investigativo. La parte più noiosa è proprio quella in cui si arriva a far luce sul mistero, l'epilogo in cui si tirano tutti i fili per me è una vera agonia, sono sopravvissuto solo perché in quel frangente emergono le motivazioni di un personaggio che sono, in un modo molto preoccupante, maledettamente concrete nel tipo di società economica in cui viviamo, basata sulle speculazioni finanziarie, tramite le quali si decide il destino di migliaia di persone. Avrei di gran lunga preferito un libro che lasciasse molto più spazio alle considerazioni sociali e finanziarie e molto meno all'intreccio Giallo... può sembrare un controsenso, ma alla fine, la potenza de Il nome della rosa sta nei contenuti e nelle idee dell'autore che emergono, piuttosto che sull'indagine.

E' soprattutto un'opera di intrattenimento, questo è il difetto, scritta bene e non superficiale, ben ancorata alla realtà e a quel che potrà venire da questa realtà, e questo è il pregio.

1 commento:

  1. Lo sto leggendo in questi giorni, appena l'avrò terminato ti saprò dire. ;)

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