mercoledì 16 dicembre 2015

Adattamento di Mack Reynolds

www.fantascienza.com
Articolo di: AleK

Uscito in sordina e praticamente snobbato da quasi tutti gli appassionati di fantascienza Adattamento è l'ennesima prova di quello che la fantascienza ha da offrire alle persone interessate alla letteratura come mezzo per la veicolazione delle idee e non come vuoto intrattenimento.

Mi dispiace ammetterlo, ma la fantascienza è considerata letteratura povera da chi non la conosce proprio perché quello che l'appassionato medio ama nel genere, lo è, motivo per cui inizio a comprendere sempre di più  gli editori e gli autori che pubblicano opere palesemente rientranti nel genere senza però etichettarle come "fantascienza", perché in questa maniera non solo possono sperare di raggiungere un pubblico più amplio rispetto a quello degli appassionati, ma anche perché, così facendo, possono rivolgersi a coloro che possono realmente apprezzare il testo, senza sorbirsi lamentele sul fatto che ci sia poca azione, poco sense of wonder, troppe considerazioni sociali, troppa politica, troppa economia, ecc... insomma, senza subire lamentele sul fatto che sia un bel libro.


Se pensate che tutto questo sia solo una provocazione, in parte avete ragione, ma solo in parte. E' vero che ho troppa poca stima degli editori per poter pensare che tutto questo sia ragionato con onestà intellettuale e non sia solo l'inseguire una moda per vendere il più possibile ingannando il lettore (ora si vende tutto come thriller, anche un romanzo rosa; se la fantascienza andasse di moda farebbero rientrare nel genere anche i libri di Fabio Volo), ma è anche vero che spesso quello che più apprezzano gli appassionati è per me pura spazzatura. D'altra parte, aveva idee simili pure Stanislaw Lem, dunque non mi sento così solo:
"If all an author has to offer is a "fantastic story", I am able tocome up with a dozen of my own. I never read to kill time. Killing time is like killing someone's wife or a child. There is nothing more precious for me than time."
Stanislaw Lem, qui l'intervista completa.

Da scrivere con caratteri d'oro e incorniciare (anche se sono cose che più o meno ripeto sempre in ogni post).

Era dunque inevitabile che non si discutesse più di tanto su questo testo... il quale non è certo un capolavoro letterario, ma ha molto di più da offrire rispetto uno Stazione rossa o un Morire per vivere, giusto per citare opere di autori molto discussi, perché utilizza il tòpos di un lontano futuro (quasi fantasy a dir la verità) non per regalare una storiella che possa ingrifare l'appassionato medio, ma per riflettere su questioni che all'epoca (1960) come oggi, sarebbe bene tenere presenti, come ad esempio l'inclinazione dell'essere umano a perdere progressivamente i propri fondamenti etici quando si trova in situazioni in cui può esercitare un grande potere. Argomento molto simile a quello presente pure ne Il signore degli anelli (vi consiglio di leggere l'articolo linkato per comprendere bene questo) anche se a prima vista, se analizzate superficialmente, le due opere non hanno nulla in comune.
Nel libro di Reynolds due pianeti con un livello di sviluppo tecnologico inferiore rispetto alla Terra vengono obbligati a modernizzarsi (alla faccia della Prima direttiva e di Poul Anderson) seguendo due modelli economici distinti, uno liberista e l'altro comunista, libero mercato contro economia pianificata. Praticamente lo stupro nello stupro: prima vengono forzati a cambiare e, nel mentre, si studia quale modello sia migliore, alla faccia della gente.
Le premesse possono sembrare terribilmente qualunquiste: anche senza che racconti il finale chi conosce Reynolds sa che l'autore non sposerà mai l'idea che il modello capitalistico possa essere un modello vincente per il benessere delle persone, così com'è ovvio che non ci sarà alcuna esaltazione di un'economia pianificata visto che vi ho anticipato che il racconto è ancora attuale, ma non è così. La diatriba Libero mercato vs. Economia pianificata non è il fulcro del discorso, Reynolds non è minimamente interessato a cercare un vincitore tra gli sfidanti, si tratta solo di una scusa utilizzata dall'autore per mostrare il marcio presente dentro di noi (lì stanno le analogie con Il signore degli anelli) e come tutto il male del mondo non viene tanto dal sistema economico utilizzato, quanto dall'avarizia e dall'ambizione personale dell'uomo che lo porta sempre ad abusare della propria posizione. Le promesse del neoliberismo, come l'approccio scientifico di un'economia pianificata non potranno che portare benefici solo a coloro che muovono i fili da dietro le quinte o ai pezzi grossi del sistema, perché chi dovrà prendere le decisioni si troverà in una posizione di favore rispetto agli altri e prima o poi verrà corrotto dal potere.

Purtroppo il finale ha la classica conclusione ottimistica alla Reynolds, che lascia giusto un po' d'amaro in bocca, ma risolve le cose in maniera eccessivamente favorevole e che poco si abbina con l'umanità terribilmente reale che descrive e questo è uno dei maggiori difetti del libro, perché il problema proposto è cruciale e di difficile soluzione, sarebbe stato interessante leggere qualche idea in proposito, piuttosto che un happy end un po' forzato.
Resta anche qualche dubbio su quelli che sono i motivi di contrasto tra i due gruppi di Tecnici che vengono inviati con il fine di modernizzare i pianeti, si presuppone infatti che con il livello sociale avanzato raggiunto nel mondo dei protagonisti tali diverbi dovessero essere inutili... i protagonisti sembrano tizi degli anni '60 con diverse ideologie spediti nel futuro, piuttosto che persone figlie del loro tempo.
In ogni caso, come scrivevo all'inizio, è tutto grasso che cola. Ci sono sì delle forzature molto fastidiose nelle premesse e nelle conclusioni, ma resta comunque molto materiale su cui riflettere ancora oggi, dal momento che c'è ancora gente che si sorprende nello scoprire che con investimenti rischiosi c'è il rischio di perdere tutti i propri risparmi... forse Reynolds è un po' di parte nel criticare il nostro sistema economico, ma fornisce comunque molti spunti di riflessione interessanti per capire la realtà che ci circonda e comprendere quel che accade senza cadere dal pero ogni volta, rendendosi conto che sono fenomeni noti da eoni e non eventi dati dalle circostanze attuali. O forse no, forse è meglio continuare a discutere di spade laser con la guardia (*) e poi risolvere tutto con un bel post indignato su facebook!

Altre recensioni di opere di Mack Reynolds:

Mercenario.
Effetto valanga.


(*) e ancora una volta, ripetendomi come un disco rotto, dovrò far notare la contraddizione che affligge molti invasati di spade laser: è infatti davvero ironico come ne L'impero colpisce ancora Yoda offenda la quasi totalità degli appassionati di Guerre Stellari, accusando Luke di essere un escapista sognatore e di star dietro alle cazzate anziché occuparsi della vita reale. Ma tu guarda... quando il messaggio di un'opera viene ignorato o frainteso. Un fallimento!

2 commenti:

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