lunedì 2 febbraio 2015

Il villaggio delle sirene di Carlton Mellick III

www.vaporteppa.it
Articolo di: AleK

Quinto racconto di Mellick pubblicato in italiano da Vaporteppa, di questo Il villaggio delle sirene andrebbe scritta una sceneggiatura da inviare a Cronenberg.
Volendo, un po' tutte le opere di questo autore (fin'ora tradotte) hanno uno stile cronenberghiano: si nota sempre una certa passione per la carne che si trasforma, per le mutazioni e le aberrazioni, questo però ha anche una storia già di per sé ottimale per essere trasformata in un film e Cronenberg sarebbe la scelta perfetta.

Inizia con un primo capitolo, o antefatto, assolutamente eccezionale, al livello probabilmente del primo strepitoso capitolo di Kill Ball, solo che, a differenza di quest'ultimo, Il villaggio delle sirene continua in maniera avvincente, senza alti e bassi, fino alla fine. Come al solito si tratta di una storia piena zeppa di eventi e situazioni incredibili che scorrono una dietro l'altra perfettamente amalgamate e concentrate in poche pagine e dunque devo purtroppo ripetere il solito mantra: chiunque altro ci avrebbe scritto su diverse centinaia di pagine o, peggio, per ognuna delle idee proposte da Mellick, avrebbe scritto un libro...


Tra le opere pubblicate in Italia di questo autore è quella che reputo più divertente e, forse, pure la più indicata per introdurre nuovi lettori alla bizzarro fiction, sia per il genere horror-splatter a cui appartiene e che riesce a predisporre in maniera ottimale un lettore alla sospensione dell'incredulità, sia per il soggetto che facilita l'autore nel descrivere il mondo immaginario: in altri libri di Mellick erano i personaggi o il narratore a dover raccontare direttamente al lettore le bizzarrie del mondo creato, con il pericolo di esagerare un poco con la quantità di informazioni da riversare sul lettore. In questo caso le cose sono differenti, il dietro le quinte è noto solo a una parte dei personaggi e spesso le cose vengono spiegate attraverso l'azione o comunque attraverso dialoghi che non risultano forzati.

Ma, divertimento a parte, come sempre in Mellick c'è più di quanto non sembri, l'umanità con cui vengono caratterizzati i personaggi è sempre emozionante, anche in questo caso appaiono veri, con i loro pregi e difetti, fin nel più piccolo dettaglio, dal cercare il calore residuo lasciato su un oggetto dal proprio padre fino al versare un unica lacrima per una persona cara persa, seguendone il tragitto per tutto il corpo fino a terra. Probabilmente non è un maestro nello stile di scrittura, ma come sa descrivere le relazioni umane, le loro perversioni, gli affetti, ce ne sono pochi, le immagini di quel che accade restano fisse nella mente del lettore come se le avesse viste su uno schermo cinematografico.

Per finire, la chicca suprema, il miglior what if di sempre: come sarebbe il mondo se fosse governato dall'animalista medio di feisbuc protettore dei nostri-amici-a-quattro-zampe?
Nei racconti di Mellick c'è sempre molta ironia verso certe abitudini o comportamenti sociali, ma questa volta si è superato e non solo nella creazione del mondo immaginario, ma pure nella descrizioni fisiche: l'ennesimo elemento bizzarro che compare sul finale e come questo interagisce con i personaggi, attraverso dialoghi e azioni, rappresenta una chiosa perfetta per la storia.
La lettura di opere come questa un po' riesce a riappacificarmi con il mondo, mi fa credere che forse non tutto sia perduto, so che si tratta di un'illusione, basta leggere una discussione a caso in internet per rendersene conto (ne parlavo recentemente ne le recensioni de La Luna è una severa maestra e Gli orrori di Omega) ma, insomma, a volte fa bene scoprire che c'è chi riesce a criticare certi comportamente con una buona dose di sarcasmo regalandoti una bella risata.

Recensioni o commenti a altre opere di Carlton Mellick III:

Puttana da guerra
Il ninja morbosamente obeso
La vagina infestata
Kill Ball

3 commenti:

  1. Te lo linko su G+, per diffonderlo un pochettino.

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  2. Grazie mille. ^^
    Stavo giusto rileggendo questo tuo post su Zagor e i film turchi: http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.it/2012/02/marcia-turca.html

    Quanti ricordi... ^^

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    1. Sono particolarmente legato a quel post e sono felice che tu lo ricordi.
      Grazie a te. ^^

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