venerdì 8 gennaio 2016

The Expanse (2015), serie spaziale di 10 episodi, di Mark Fergus.

Scritto da: Ataru Moroboshi


Post introduttivo, con l'unico scopo di avvisare tutti gli amanti delle space opera, come me, del lieto "avvento" di The Expanse, serie televisiva USA, basata sull’omonima serie letteraria e attualmente in onda sul canale a pagamento Syfy.
The Expanse è ambientata 200 anni nel futuro, nel nostro sistema solare, finalmente colonizzato e parte con questo spiegone:

- Le Nazioni Unite controllano la Terra.
- Marte è una potenza militare indipendente.
- I pianeti interni dipendono dalle risorse della cintura di asteroidi.
- I Belter vivono e lavorano nello spazio.
- Nella cintura l'acqua e l'aria sono più preziose dell'oro.
- Per decenni le tensioni sono aumentate.
- La Terra, Marte e la Cintura sono sull'orlo di una guerra.
- Basterà solo una scintilla a scatenarla.
Una sola volta ho trattato un'opera prima ancora che fosse conclusa, ovvero i 4 OAV di Ghost in the Shell: Arise (link post) ... ciò non ha portato fortuna e tale miniserie è risultata una parziale delusione, anche se facilmente pronosticabile.
Questa The Expanse vede la mano di Mark Fergus, che ancora ringrazio per la sceneggiatura de "I figli degli uomini", aiutato da James S. A. Corey (pseudonimo per Daniel Abraham e Ty Franck). E' ormai giunta al 4° episodio, come se la sta cavando?



Per ora benone!

Uso la tendenza diffusa nel marketing di evidenziare cosa manca (!):
anzitutto non vi sono astronavi aerodinamiche (a cosa diavolo servirebbero nello spazio? Post su Gundam), spade laser, alieni dall'aspetto assurdo seppur sempre antropomorfi, vestiti cool. Lo esplicito per prendere le distanze dalla Star Wars-mania di questi giorni. Se è questo che cercate, dovete indirizzarvi verso la saga di George Lucas (1977-2005, oggi della The Walt Disney Company e diretta da J. J. Abrams), oppure verso I guardiani della Galassia (2014) di James Gunn.

Che senso avrebbero forme affusolate e ali? Brutte quanto realistiche.

In realtà gli alieni ci sono, ovvero esseri umani nati e cresciuti su Marte, o su altre colonie, perciò con alcune differenze quali la densità ossea ridotta, causata dalla minor gravità, ma di questo si discuterà dopo. Se però cercate battaglie spaziali epiche, o combattimenti all'arma bianca rimarrete delusi; le battaglie fra astronavi, così come quelle fra soldati, sono presenti e sono pure girate bene, ma non vi è quella spettacolarizzazione a cui la computer grafica (CG) ci ha abituato e che ormai, paradossalmente, non sorprende più nessuno. Ora che tutto è realizzabile su schermo, risulta più difficile creare sequenze verosimili, realistiche, che tengano conto della fisica.
Senza fare alcuno spoiler, posso solo dire che le lotte e le morti di questa serie, almeno per ora, seguono scrupolosamente la (o l'assenza di) gravità e le leggi della termodinamica .... non è poco!


Non crediate sian fucili al plasma o a raggi laser.

La cosa che risulta più interessante è il contesto di questa serie, che nasconde i veri contenuti. Vi sono diverse realtà contrapposte quali:

- il pianeta Terra, da cui sono partite le esplorazioni e colonizzazioni spaziali. La popolazione è rappresentata esattamente come saremo noi fra 200 anni ... no, ovvio che saremo morti! :) Intendo ricca e inconsapevolmente viziata! Con acqua ed aria gratis, incapace di comprendere quale fortuna rappresentino, in continua espansione e ricerca di risorse. Il classico modello capitalista, che richiederebbe una crescita senza limiti. Vita media di un terrestre = 123 anni!

- Marte, ove la popolazione è impegnata a creare un ambiente ospitale, vivendo sotto cupole e cercando di far attecchire coltivazioni e creare un'atmosfera respirabile. Gli abitanti di Marte sono lucidi (almeno in questi primi episodi), tecnologicamente avanzati e determinati, caratteristica indispensabile per realizzare un sogno ambizioso, quale quello di creare un habitat vivibile partendo da condizioni proibitive. Sicuramente accettano molti sacrifici in nome di uno scopo, ma hanno un obiettivo "alto" e per questo sono i miei preferiti. Vita media = superiore a quella terrestre.
Un marziano a un terrestre (non è una barzelletta!): "Non capirò mai la tua gente. Perchè anche se l'Universo vi ha regalato così tanto a voi sembra importare così poco". Un applauso agli sceneggiatori per aver fatto ringraziare al personaggio l'Universo anzichè un ipotetico dio!
Difficile non veder nei marziani un'utopica società comunista, ma è ancora presto ... di Marte si è parlato poco.

- Le colonie: la fascia di asteroidi fra Marte e Giove nasconde risorse, prima fra tutte l'acqua, che come accennato in apertura, è la cosa più preziosa nello spazio. Molte colonie sono sorte in questa zona, perchè ricca di ghiaccio il cui trasporto è essenziale non solo per il sostentamento delle colonie stesse, ma anche dei pianeti vicini. Esempio illuminante di questo sistema è la stazione spaziale di Cerere, attraverso la quale passano immense ricchezze, destinate alla Terra e a Marte, nessuna delle quali resta nelle mani di chi vive e lavora in questi luoghi, i Belter. Usati puramente come forza lavoro e costretti a vivere come esiliati, poichè incapaci di sopportare la gravità della Terra, da cui provenivano i bisnonni. A chi vengono in mente molti paesi africani, sud americani e del sud-est asiatico? Ricchi in materie prime, ma dipendenti dal ricco occidente (nella metafora spaziale, la Terra e Marte) per altre risorse e per la tecnologia. Vita media = 68 anni.
 

Dei 4 episodi trasmessi, il 4° mi è apparso obiettivamente superiore ai precedenti, per idee e ritmo, ma tutti sono caratterizzati da dettagli che rendono le realtà presentate profondamente credibili. Ad esempio si parla di pirati che durante la terraformazione di Marte andavano a rubare risorse e che venivano giustiziati se scoperti, si accenna al riciclo di cadaveri per concimare, alla modifiche biomediche ad organi per vivere di più, al fatto che se passi l'esistenza sotto una cupola ti è impossibile immaginare la distesa d'acqua di un oceano, o infine viene mostrata la diversa evoluzione degli abitanti delle colonie, con fisici adattati alla ridotta gravità e ossa più lunghe. Spesso sono solo particolari, a volte invece giocano un ruolo nella trama, ma in ogni caso sono importanti per la sospensione dell'incredulità. Basta il ricordo di una partita a carte da bambini per delineare perfettamente il carattere di un personaggio (la mia scena preferita nel 3° episodio). E' nel "sottotesto" che emergono gli spunti interessanti, è lì che si comprende ad esempio il profondo razzismo nei confronti di tutti i diversi, fra marziani e terrestri, fra belter e terrestri e così via, tutti hanno qualcuno da disprezzare.
L'integrazione non esisterà dunque nemmeno fra due secoli, nemmeno fuori dai confini del pianeta. Speriamo sia solo pessimismo cosmico!

Dopo la sostanza un accenno alla forma. 
Tutto è ben girato: 
- ottima scelta delle focali che rinunciano all'abbellimento degli attori evitando primissimi piani a diaframma aperto e relativa sfocatura attorno, per ambientare sempre i soggetti, 
- sempre curata la composizione delle immagini, sia in anguste stanze, sia in ampie e affolate stazioni orbitanti, 
- di alto livello la CG, usata con la giusta parsimonia, quando davvero occorre,
- banale solamente la caratterizzazione dei vari mondi tramite selezionate palette cromatiche, come gli ambienti prevalentementi blu e freddi dell'astronave marziana, o quelli caldi della Terra ... già visto in moltissime altre opere.




In conclusione, una serie apparentemente ben concepita, girata con tecniche moderne, con un ritmo crescente e con molti spunti di riflessione sulla nostra società. Che non sia il migliore dei mondi possibili?

Con l'augurio che la serie proceda bene, buona visione a tutti.

2 commenti:

  1. Visto che si parla di impressioni, dirò due cosette pure io (relative ai primi 4 episodi).

    Io sono molto più freddo sulle aspettative, ero incuriosito dai romanzi, ma sentivo la puzza di un prodotto commerciale studiato a tavolino ancor prima dell'esistenza della traduzione italiana.
    Questa recensione su Gerundiopresente me l'ha confermato: https://gerundiopresente.wordpress.com/2015/08/16/recensionando-leviathan-wakes-the-expanse-1/

    Intendo la parte in cui descrive lo stile di scrittura "per analfabeta funzionale" in cui viene rispiegata ogni cosa mille volte e ogni capitolo finisce con una specie di cliffhanger per mantenere acceso l'interesse anche in chi ha la capacità d'attenzione di un bebè.
    L'incubo di Alastair Reynolds era troppo recente per imbarcarmi in un altro viaggio del terrore, io certi stili non li sopporto più, preferisco di gran lunga romanzi ingarbugliati in cui lo scrittore non spiega alcunché e dove se ti distrai devi ricominciare a leggere (come "Il greggie alza la testa" di Brunner - e non ho scelto questo titolo come esempio a caso...) piuttosto che questa immondizia da bestseller.

    Detto questo, anche se nella serie ho rivisto tante scelte un po' furbette per acaparrarsi facilmente un certo tipo di pubblico, gli do atto di non essere poi così ignorante come immaginavo...
    Nel motto "Ricordate la Canterbury" ci rivedo sempre tanti (troppi) dei miei contatti fb che si bevono e diffondono fesserie quotidianamente. Purtroppo, per ora, è tutto diluito in una marea di cazzate: il mistero della ragazza scomparsa; il protagonista corrotto/buon poliziotto allo stesso tempo (LOL); il terrestre che va dalla prostituta perché gli insegni il linguaggio autoctono (SUPER-LOL qua viriamo al fantasy... ma davvero piacciono macchiette simili alla gente?); ecc...
    Senza contare che il tutto è un susseguirsi di scene telefonatissime!
    Esempio (vi direi occhio allo SPOILER, ma la scena è così telefonata che non lo è): la super ammiraglia marziana che con sufficienza si appresta a schiacciare una nave sconosciuta che l'attacca... era ovvio che venissero presi a calci nel sedere, mentre recitavano la parte degli arroganti non credevo ai miei occhi.

    Comunque, detto questo, vedremo. Per essere una serie TV non è male (a me fanno schifo quasi tutte), non raggiunge i picchi d'ignoranza abissale di un Terra Nova o Falling Skies, però non mi sembra neppure chissà cosa.

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  2. Dopo aver visto tutta la serie, mio malgrado, concordo.

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