mercoledì 26 ottobre 2016

Toyota C-HR, il nuovo crossover, o SUV compatto, ibrido da città.

Scritto da: Ataru Moroboshi


La Toyota C-HR (Coupé High Rider) è il nuovo modello con il quale la famosa e affidabile marca giapponese, vuole entrare di prepotenza nel mercato dei crossover medio/compatti. Lo fa proponendo due sole motorizzazioni:

-       - un benzina 1.2 turbo (116 CV), abbinabile alle 4 ruote motrici e al cambio sequenziale CVT,
-       - un benzina 1.8 cc in sinergia a un motore elettrico (122 CV totali). Questa sarà, nei piani di Toyota, la motorizzazione scelta maggiormente.

Onestamente il target non è chiarissimo poiché per via degli ingombri esterni (lunghezza 436 cm, larghezza 179 cm, altezza 155 cm, passo 264 cm) potrebbe competere nella categoria dei C-SUV, mentre sembrerebbe, per abitabilità e linee sportiveggianti, più a proprio agio fra i B-SUV e i crossover compatti. 

Recentemente ho potuto ammirarla dal vivo, cosa non banale, dato che nessun concessionario italiano la possiede ancora, malgrado i preordini siano attivi da ottobre. 
Di seguito le (pessime) foto da cellulare e le impressioni a caldo.





ESTERNO: si confermano le attese suscitate dai prototipi presentati nei saloni degli ultimi due anni. Le forme sono di rottura e colpiscono moltissimo: o le si ama, o le si odia, ma di certo C-HR non si confonde con altre vetture.

Ho percepito diverse lamentele da parte del pubblico accorso ad ammirarla, relativamente ai fanali posteriori, troppo sporgenti e pronunciati, oltre a molti commenti del tipo: "è un auto da ragazzo, non da padre di famiglia". Peccato che molti ragazzi faticheranno a staccare un assegno da circa 25000 euro, molti padri di famiglia vorranno maggiore praticità, altri prediligeranno modelli più lussuosi e a molte donne non piacerà per dimensioni e forme, un po' troppo sportive. Chi cercherà l'auto cool si orienterà verso Mercedes Gla, Mini Countryman o Range Rover Evoque.

Forse faticherà a trovare una collocazione nel mercato e temo non conseguirà il successo di vendite tanto supposto dai concessionari Toyota. E’ pur vero però che se si desidera una vettura di segmento C rialzata e ibrida, l’unica concorrente sul mercato è la recente Kia Niro. 

Tornando agli esterni e amando la capacità di osare e l’originalità, li valuto 9,5/10.




 













Discorso ben più complesso per gli INTERNI. C-HR é lunga quasi come una Nissan Qashqai, giusto per confrontarla con la più venduta del settore, ma non ne ha la medesima ergonomia:

- davanti mi ha un po' deluso. Recentemente ho ammirato la Peugeot 3008 e la ben più semplice Honda H-RV: tutti concordano sulla bellezza degli interni della 3008, ma anche l'Honda a parer mio fa meglio. Nella C-HR ci si sente avvolti, forse un po' troppo. Non si ha l'impressione di un interno alto, arioso, spazioso, o lussuoso. Non si percepisce chiaramente la fine della vettura, nemmeno alzando la seduta e sempre ci si sente un po' infossati. Si è fatto un passo avanti rispetto alla Rav4 per design e materiali, ma non si è ancora al passo con la concorrenza. La linea blu lungo l'abitacolo mi è sembrata poco resistente e poco “opportuna” come accostamento cromatico. Le plastiche nere lucide catturano le ditate più di qualunque altra cosa, mentre l'effetto 3D sulle portiere è uno strato di plastica leggera, ben lavorata, ma rigida e povera d’aspetto. Honda H-RV propone un ben più leggero tessuto, infinitamente più elegante. 


Note positive, la seduta non mi è apparsa corta, c'è molto spazio sopra la testa, il bracciolo centrale è comodo e molto capiente. Bello il freno di stazionamento elettrico, la pelle sulla parte superiore della plancia e il disegno di quest'ultima. Voto 7.5.





 

 




- Dietro il divano è comodo, anche al centro (sebbene si legga in giro l'opinione contraria), grazie al tunnel basso e lo spazio per le ginocchia è notevole. Sopra il metro e 85 cm, un occupante rischia di sfiorare con la testa. 
Complici i vetri oscurati e la ridotta superficie fenestrata, dietro si vive un “effetto oblò”. Magari la ridotta vetratura risulterà protettiva in caso di incidente, ma quasi qualunque altra vettura appare più luminosa. A peggiorare questa percezione vi è inoltre il rivestimento interno del tetto, grigio scuro. Perché non farlo panna o avorio, come su tutte le altre vetture? 

Niente bocchette o prese di corrente davanti ai sedili posteriori, peccato. 



Notevole lo spazio per le ginocchia.


 


Sulle portiere, la plastica nera che separa i mini-finestrini dalla plastica con effetto 3D era facilissima da graffiare. Sembrava essere più tenera di quella usata per le portiere anteriori. 

Grosso errore in caso di bambini. Voto 6.5/10.




- Bagagliaio più piccolo di quello del Qashqai (370 L vs 430 L), ma comunque ben sfruttabile, grazie alle forme regolari e al piano di carico perfettamente piatto, con soglia buona. La bocca di carico mi è apparsa ottima per un crossover con ambizioni da coupè. Perciò, pur non avendo una capienza incredibile, rispetto alle dimensioni della vettura, l’ho ritenuto buono, 8/10.





Sulla bontà ed economicità di esercizio del sistema ibrido Toyota non si discute (o meglio, si è già discusso tantissimo), resta solo da verificare quanto il CX e l’altezza da terra da crossover penalizzino tale vettura. Le prime recensioni delle riviste di settore sono attese per novembre-dicembre, ma sono certo che a breve compariranno le prime prove su strada.

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