giovedì 23 luglio 2015

Conclusioni sulla casa classe A e passiva (passivhaus): ridotte necessità energetiche significano libertà e buona politica sociale.

Scritto da: Ataru Moroboshi

Come affermato nel precedente post (link) ed accennato nei primi (teoria e realtà della casa passiva in Italia), la VMC è un impianto formidabile, che non solamente garantisce di avere aria pulita (filtrata), a bassa umidità relativa e con poca CO2, ma permette anche di recuperare energia che andrebbe persa ventilando manualmente, ovvero come si fa oggi aprendo le finestre.

Esempio di VMC centralizzata, presa da qui.


Ovviamente è un impianto che consuma energia elettrica e che immette in casa aria un poco più fredda (in inverno) o più calda (in estate) di quella che è presente nell'abitazione, perchè il suo rendimento di scambio termico è alto (80-95%), ma non 100%, valore da sogno!
Quindi se confrontate la stessa casa con o senza VMC, risulterà più economica la seconda, ma in essa vi sarà una qualità bassissima dell'aria e di sicuro muffe in corrispondenza dei ponti termici, verificato su decine di nuove abitazioni, classe B e A, costruite in zona climatica E.
Se invece nella stessa casa, confronterete il ricambio d'aria attuato manualmente, oppure da una VMC, osserverete la differenza anche in termini economici, perchè quando aprite le finestre non avete certo recupero del calore!

Ma torniamo al punto chiave che mi aveva invogliato a scrivere, ovvero alla necessità di avere pochi impianti, quelli davvero indispensabili (come la VMC), ma soprattutto un involucro ben progettato e ben realizzato.

Quante case pensate abbiano una simile complessità dentro le pareti? Presa da qui.



Se si lavora molto al progetto della propria casa, ci si affida a professionisti e si controllano seriamente le fasi costruttive, si può arrivare ad avere un involucro che:
- in inverno fa uscire il pochissimo calore necessario all'interno,
- permette apporti positivi, grazie al sole che passa per le vetrate opportunamente orientate a Sud,
- sfasa in estate l'onda di calore esterna (di almeno 12 h)
- ha buona capacità areica interna, ovvero riesce a farsi carico dell'umidità che gli abitanti producono dall'interno e che d'estate riduce enormemente il comfort, anche se non arriva calore dall'esterno, tutto grazie alla scelta di opportuni materiali. Per capire questo concetto senza formule riprendo il parallelo fra la pelliccia e l'involucro della casa. Avete una pelliccia che vi isola perfettamente dal freddo invernale, ma se la portate d'estate soffrite tantissimo, perchè questa non permette la traspirazione e la riduzione dell'umidità, nel caso della casa il passaggio del vapore verso l'esterno, favorito ad esempio da materiali interni come il fibrogesso e l'argilla.


Soprattutto nelle case prefabbricate in legno, con pareti leggere, va considerato bene il materiale interno per aumentare la capacità areica. Parete in X-Lam presa da qui.

Se l'involucro della casa è veramente ben studiato e ben fatto, si può pensare di ridurre al minimo gli impianti o al limite di usarne di semplici, addirittura "tecnologicamente vecchi". Forse non vi serve una costosa PDC, ma una stufa a pellet, forse non vi serve il solare termico, ma vi basta un vecchio boyler per produrre l'ACS. Perchè spendere 50000 euro in impianti che compensino le carenze dell'involucro, che forse si romperanno in meno di un  decennio (e più sono complessi, più saranno complicati e costosi da riparare) e che certamente non dureranno in eterno ed andranno sostituiti. Perchè non investire solo parte di quella cifra per otterne un involucro più performante, che produrrà un risparmio continuo per tutta la vita della casa?
Sottolineo il "parte di quella cifra", dato che l'involucro andrà fatto in ogni caso e la differenza fra farlo discreto e farlo ottimo sarà certamente molto inferiore a 50000 euro.


Immagine di una casaclima, presa da qui.


Il mio scopo è suggerire, a chi si voglia costruir casa, di non accettare passivamente le proposte dei costruttori, che in genere non hanno fra le priorità il fornire la soluzione migliore per l'utente, quanto piuttosto la più conveniente per sè, è ovvio. Non è solo una questione avidità, ma anche di (assenza di) preparazione e di comodità:
perchè proporre soluzioni nuove quando i "pacchetti", illustrati all'inizio del post, vanno bene a chi li comprerà?
Chi investe i propri risparmi, chi fa sacrifici per una casa, ha il dovere di informasi, se non vuole ritrovarsi insoddisfatto e schiavo di un oggetto, costoso all'acquisto, nella bollette e nella manutenzione.

Porto un ulteriore esempio all'attenzione: recentemente, per riscaldare casa, sono stati introdotti dei pannelli radianti nell'infrarosso (IR). In pratica, gli abitanti di una casa provvista di questo sistema, si scaldano per lo stesso principio fisico con cui ci riscaldiamo esponendoci al sole o al fuoco, senza che venga considerevolmente modificata la temperatura dell'aria dell'abitazione. L'opposto di ciò che avveniva con gli inefficienti termosifoni, che scaldavano l'aria, che poi stratificava nelle parti più alte dell'abitazione. Tali pannelli sono in genere sottili e con una superficie frontale simile a quella dei citati termosifoni (per dare un esempio dell'ingombro) e possono essere posizionati sulle pareti di casa o, meglio ancora, a soffitto. Al contrario dei termosifoni non necessitano di acqua all'interno e di un generatore di calore a parte (la classica caldaia), ma solo di elettricità: capite bene dove voglio andare a parare, niente tubi che perdano, niente pavimenti da rompere per trovare il danno e nemmeno il più banale controllo dei fumi, niente fori-parete per rispettare le leggi, evitando così di ridurre l'efficacia dell'isolamento della vostra casa. E' un sistema semplice, sia da installare, sia nella manutenzione, non particolarmente costoso all'acquisto, ma è energivoro!


Questo disegno chiarisce le differenze con il riscaldamento convettivo, preso da qui.

Richiede la costosa energia elettrica, quindi se si ha una casa provvista del corretto quantitativo di pannelli fotovoltaici e se la casa è ben coibentata, sono una buona soluzione, molto migliore del riscaldamento a pavimento che oggi tutti vogliono. Perchè?
Perchè il riscaldamento a pavimento ha una enorme inerzia termica, impiega tantissime ore per andare in temperatura (parimenti per scendere!) e nelle normali case in classe e, f, g, molto diffuse nel nostro territorio, viene mantenuto a bassa temperatura, ma costantemente acceso. Questo effettivamente garantisce un buon comfort in tali case energivore.
Invece, in una casa ottimamente coibentata, le necessità di calore per arrivare a temperature comfortevoli saranno estremamente ridotte rispetto ad una casa tradizionale, perchè il calore immesso verrà disperso pochissimo e si riuscirà a mantenere a lungo la temperatura ottimale. Idealmente, in queste case, occorre un sistema che possa scaldare rapidamente quando la temperatura si abbassa e che appena ripristinata si possa spegnere.
Vale anche il discorso opposto: giornata invernale, avete cucinato (e dunque scaldato) a lungo, oppure semplicemente spunta il sole e dalla vetrate orientate opportunamente a Sud comincia ad entrare una grande quantità di calore. Col riscaldamento a pavimento, anche spegnedolo, continuerà ad arrivare un ulteriore apporto (perchè l'acqua nei tubi ha una enorme capacità termica) e la casa si surriscalderà. Col sistema a IR invece, basterà interrompere istantaneamente il loro contributo. Quindi il tempo di utilizzo sarà limitato e con esso anche i costi in bolletta.


I pannelli IR possono avere colori neutri o esser veri e propri elementi d'arredo, presi da qui.

Il radiante ad IR presenta dei limiti, che sto valutando, perchè ad esempio scalda la superficie del corpo degli occupanti, ma non l'aria che immettono con ogni respiro, che resta fredda e come tale entra nei polmoni. E' difficile percepire il comfort coi polmoni freddi! Non a caso era un sistema impiegato soprattutto nelle fabbriche, ove il comfort dei lavoratori non è mai stato una priorità.
Inoltre è facile che diverse zone superficiali dell'abitazione possano restar più fredde rispetto a sistemi di riscaldamento tradizionali, portando al rischio di comparsa di muffe. Insomma, capite bene che tutto va ponderato attentamente.

Doveva esser un post breve, allo scopo di esaltare l'involucro della casa, la VMC, i pannelli IR e soprattutto aiutare la consapevolezza dell'acquirente; ne è invece nato un doppio post, ciascuno piuttosto corposo! Si intuisce che l'argomento mi appassiona e vorrei che tutti riuscissero ad abitare case con impatto quasi nullo sull'ambiente, sulle proprie finanze e su quelle dello stato.
Siamo un paese con limitatissime risorse non rinnovabili e dipendiamo, troppo, da altri paesi. Dobbiamo aumentare l'uso delle risorse rinnovabili, nelle nostre abitazioni, così come negli edifici pubblici e soprattutto dobbiamo ridurre gli sprechi energetici.
Per farlo occorre una classe dirigente responsabile, ma più di tutto una popolazione informata, lungimirante e consapevole che le risorse siano da sempre il motivo che scatena le guerre (anche quelle di religione!). Non bisogna delegare sempre ai politici di professione, noi tutti dobbiamo gestire le risorse che abbiamo, è ciò è politica.
Ciascuno dovrebbe fare il possibile per svincolarsi dal bisogno di energia centralizzata, magari prodotta a migliaia di Km di distanza e per massimizzare (e nel contempo accontentarsi di) quella autoprodotta.

Non siete stanchi di sentirvi definire consumatori? O peggio di esser presi in giro col termine "consumare meglio".... si deve consumare MENO, punto!


Consuma meno! Presa da qui.

3 commenti:

  1. L'IR è stato il mio sistema di riscaldamento per 6 anni, in una nazione dove l'inverno è molto più mite rispetto all'Italia. Non vale la pena, finché è acceso si sta bene, un secondo dopo averlo spento è gelo totale.
    Poi c'è un fattore cruciale ma che tutti sottovalutano, la bassa temperatura dell'aria è la principale causa delle infezioni delle vie respiratorie (per quello i raffreddori sono più frequenti in inverno rispetto all'estate) da questo punto di vista, molto meglio un "inefficiente" sistema di riscaldamento dell'aria.

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  2. Non sottovaluto per nulla il problema dell'aria fredda (l'ho segnalato io!), ma tu di certo non hai usato per 6 anni i pannelli di cui parlo nel post, perché non esistevano per uso privato, anche se il brevetto risale al 1949! Sono rivestiti di ceramica (e a volte alluminio o vetro) e sono ben diversi dalle inefficienti stufette elettriche a cui ti riferisci. L'errore più grave è però che di sicuro le utilizzavi in una casa non coibentata, anche se in un clima più mite del nostro. Il primo requisito per pensare di usare i pannelli IR, è di avere una casa efficiente che trattenga ottimamente il calore, così che l'utilizzo sia minimo. Già dalla buona classe D, non li installerei mai, figuriamoci nelle comuni abitazioni in classe F e G.
    Comunque il punto è documentarsi e riflettere sulle alternative, il più possibile, perché se attendiamo che a farlo per noi siano i costruttori, stiam freschi...ma in inverno! :)

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