martedì 21 luglio 2015

Riflessioni entropiche estorte dalla calura

Scritto da Estrolucente



La riflessione riguardo l’idea della creazione del mondo da parte di un ipotetico Dio, mi pone inaspettatamente un problema, che tento in qualche modo di schematizzare.

Sappiamo che l’entropia nell’universo non può che aumentare. Chiamiamolo Caos, per semplificare. O disordine. E’ una legge fisica.
Si possono dare soltanto tre casi:

1 – il fatto che il Caos sia un qualcosa che non può che crescere è precedente a Dio,
Dio lo sapeva e doveva farci i conti
2 – il fatto che il Caos sia un qualcosa che non può che crescere fa parte della creazione fin dalle fasi progettuali, quindi è un’idea di Dio
3 – il fatto che il Caos sia un qualcosa che non può che crescere è una modifica fatta da Dio in corso di costruzione dell’universo; non era previsto, e costituisce quindi (plausibilmente) un miglioramento dell’idea iniziale


Se Dio ha creato l’universo nonostante il fatto che il Caos sia destinato a macinare la creazione stessa, si possono dare soltanto tre casi:

1A -  Dio non sapeva di questa postilla, di questa regoletta; nonostante la sua onniscienza derivante da esperienza infinita nel tempo e nello spazio. Viene da chiedersi allora di quante cose non fosse a conoscenza. Sorge il dubbio di non essere in mani così affidabili
1B -  Dio non poteva sapere di questa regoletta perché gli sfugge una visione complessiva del tempo e dello spazio. Questo è possibile se ipotizziamo che Dio sia mortale, come noi. Risulta chiaro che un Dio mortale non può essere onnisciente, onnipotente etc etc. Questo crea qualche problemino di ordine squisitamente religioso.
1C – Dio sapeva perfettamente come stanno le cose, e questo ci porta a pensare che Dio intendesse giocare, come fanno i bambini in riva al mare con i castelli di sabbia, sapendo benissimo che la prima marea si porterà via tutto. Senza cattiveria (voglio sperare, altrimenti si aprono altre ipotesi possibili), così, tanto per distrarsi un po’. Niente di troppo impegnativo, un universo a tempo. In fondo di castelli di sabbia se ne possono costruire ancora.

Se Dio invece ha creato l’entropia crescente, cambiano un po’ le cose. 

2A - l’ha fatto di proposito
2B – è stata una svista
Immaginiamolo mettersi a tavolino e fare gli schizzi preparatori dell’universo.

Nel primo caso decide ponderatamente di costruirlo in modo che si dissolva piano piano, che si riduca in cenere, che tutte le sue parti si confondano tra di loro diventando di fatto indistinguibili.
Perché?
2Aa - Forse non vuole che rimanga traccia di quello che ha combinato. Certo, poi gli toccherà fare un po’ di pulizia, ma per Lui non deve essere un grosso problema.
2Ab - Forse fa parte del divertimento, ma noi non riusciamo a capire il suo Spirito (giochino scemo di parole).
2Ac - Forse voleva salvarci da quella che Lui considera la sua croce, l’eternità. Siccome ci vuole bene non vuole che patiamo la sua stessa sofferenza.

Se Dio ha cambiato idea in corso d’opera, può averlo fatto solo in quel miliardesimo di secondo che sta proprio all’inizio del Big Bang. Dopo quel miliardesimo di secondo sappiamo bene che già valeva la legge del Caos crescente, invece di quel miliardesimo di secondo non sappiamo ancora niente. Certo che Dio pensa alla velocità della luce, per cui un miliardesimo di secondo è di certo sufficiente.
Ma sufficiente per cosa?
3A - forse per pentirsi. In quel miliardesimo di secondo Dio si è pentito del progetto e ha fatto qualcosa per porre rimedio al difetto. Certo che se questo è il rimedio, …
3B – forse era una cosa che aveva già in mente, ma poi si è dimenticato, tutto preso dalla faccenda, e all’ultimo momento ha dato la pennellata dell’artista.
3C – forse gli era venuto troppo bene, l’universo. E temeva che la sua creatura gli facesse ombra, per così dire
3D – forse ha fatto come Michelangelo, che percosse il ginocchio del suo Mosè con un martello gridandogli: Perché non parli?”. Non disponendo di un martello, Dio ha percosso l'universo con la seconda legge della termodinamica.

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